Ennesimo ospite illustre al Giffoni Film Festival! Questa volta ad essere accontentato è uno dei fandom più fedeli e folti degli ultimi anni, quello di Harry Potter: per loro in cittadella è arrivato Alan Rickman, famoso ai più piccoli per il suo ruolo di Severus Piton ma grandissimo attore sia di cinema che teatro.
“Se c’è una cosa che mi piace del mio lavoro, è il silenzio che c’è in un cinema quando le persone si perdono nelle storie fissando lo schermo.”
L’attore inglese parla lentamente, quasi soppesando le parole. Lancia sguardi che se fossimo ad Howgwarts significherebbero guai, ma sorride molto e addirittura si alza in piedi al Meet & Greet, dispiaciuto che non tutti riescano a vederlo. Sembra severo, come la maggior parte dei suoi personaggi, ma ovviamente non lo è. Lo si capisce dalla prima risposta che dà: “Penso che l’amore sia tutto quello che conta nella vita.” a chi gli chiede se anche lui avrebbe potuto affrontare il cambiamento di Piton per amore di Lily nell’ultimo capitolo della saga del mago più famoso del mondo.
Diviso tra teatro e cinema, sia come attore che come regista, commenta la differenza tra i due media, “In teatro l’attore è più artefice del suo destino. Ma sono stato fortunato perché ho avuto abbastanza tempo per imparare come le due discipline possano influenzarsi tra loro.” Il suo ultimo film da regista A Little Chaos sarà il film di chiusura del Toronto Film Festival, e c’è molta attesa a riguardo. Ambientato nella corte di Luigi XIV, il film narra di un’architetto donna interpretata da Kate Winslet incaricata di progettare una fontana nel giardino di Versailles, “Ho appena finito l’editing e il film aspetta di essere usufruito. La parte della costruzione della fontana è storicamente documentata, ma ovviamente l’architetto non era una donna, cosa impensabile all’epoca. La sceneggiatura scritta da Alison Deegan mostra il punto di vista femminista in una corte maschilista come quella di Luigi XIV, quindi indaga sulla visione delle donne viste come oggetti, oltre che ad intrecciarsi ad una storia d’amore. Io ovviamente interpreterò il Re Sole!”. I progetti futuri sono ancora un incognita, ma di una cosa è certo, “Sarò per sempre impegnato con il teatro perché per me è come una religione e non voglio fare film che insultino l’intelligenza del pubblico.”
Ma lui qui a Giffoni è soprattutto apprezzato per la sua interpretazione di Piton in Harry Potter e le magliette, poster e scritte sulle braccia che citano il suo “After All This Time? Always” non si contano. “Piton è sempre stato un personaggio caro a J.K. Rowling, e non ha mai voluto rivelare a nessuno il suo segreto. Ma non è un segreto dire che ogni sua mossa è stato dettato dall’amore.” commenta Rickman su il finale della saga, “Non ero molto sorpreso, ero contento del cambiamento. Ho pensato che fosse il finale giusto. E poi fatto di poter recitare con Ralph Finnes senza troppa computer grafica è stato molto bello.”
Ha solo belle parole per i tre protagonisti di Harry Potter, Daniel Radcliffe, Emma Watson e Rupert Grint, “Sono molto contento del tipo di attore che è diventato Daniel, un artista dalle tante facce. Non mi sono sentito un mentore per loro, ma è stato bello poter veder crescere questi ragazzi dall’età di 10 fino ai 22 anni. La mole di lavoro che dovevano sopportare era enorme e sono sorpreso che siano rimasti sani!” , una fiducia nei giovani che sembra contraddistinguerlo,”Sono stato fortunato a lavorare con attori che mi hanno insegnato molto, ma la cosa bella del mio lavoro è che ci sono dei giovani attori che emergono tutti i giorni e che sono bravissimi. Probabilmente arriverà qualcuno la settimana prossima e dirò ‘Voglio lavorare con lui’ “.
Alan Rickman ha incontrato le giovani giurie di Giffoni e per loro ha avuto un messaggio molto importante: “Nell’educazione scolastica c’è una sorta di tirannia dove ti vogliono convincere a sapere cosa vuoi fare da grande quando hai solo 14, 15 anni e penso sia sbagliato. Io ad esempio sono stato all’inizio un designer, poi un attore, ora un regista. Sono arrivato ad un punto nel quale i tre mestieri si incontrano: ad esempio posso parlare con la produzione del design senza problemi mentre dirigo un film, perché so di cosa parlo. Quindi ciò che vi vorrei dire che non è mai troppo tardi per cambiare idea.”
Per concludere , anche Rickman ha rimarcato la crisi che sta passando l’industria del cinema, “La prima cosa da notare è che il mondo sta cambiando. I film d’autore non trovano più fondi o la distribuzione, e ormai si va al cinema solo per vedere grandi cartoni animati. Oramai bisogna convincere le persone ad uscire di casa! Non dico che sia meglio o peggio, dicono solo che questa è la situazione.”
Di Serena Concato