Addio a Giorgio Albertazzi, figura fondamentale del ‘900

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Il teatro e il cinema italiani sono di nuovo in lutto, è scomparso il grande attore Giorgio Albertazzi, una delle figure fondamentali del teatro italiano del secolo scorso. L’artista si trovava in Toscana nella casa di Pia De Tolomei, aveva 92 anni. Nato a Fiesole, nell’agosto del 1923, l’attore aveva debuttato sotto la regia di Luchino Visconti nel Troilo e Cressida di William Shakespeare, mentre l’ultima apparizione è stata ne Il Mercante di Venezia. Il debutto nel cinema invece era stato grazie a Leonardo Cortese, che lo aveva voluto in Articolo 519 Codice Penale, poi ancora il Don Camillo di Julien Duvivier, Il Mercante di Venezia di Pierre Billon e Giorgio Capitani. Il grande successo arriva però solo con la televisione, quando Delitto e Castigo viene mandato in onda sulla Rai. L’avventura televisiva era soltanto agli inizi, seguirono Gli spettri di Henrik Ibsen nel 1956 per la regia di Marco Ferrero e nel Lorenzaccio di Alfred De Musset; Giorgio Albertazzi sarà una presenza fissa di tutti gli sceneggiati di mamma Rai, fra cui Lo Zio Vania, L’Idiota e molti altri. Nel 1969 il passaggio alla regia, sia in TV che al cinema: ottenne grande successo dirigendo Lo strano caso del dottor Jekyll e del signor Hyde per la Rai, del 1970 invece il film Gradiva con una straordinaria Laura Antonelli. Il ritorno in televisione solo nel 1974, con la serie Philo Vance.

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