L’allarme è grave, e riguarda non solo l’Australia ma il mondo intero: l’impatto ambientale del surriscaldamento globale non riguarda infatti solo i ghiacciai ma anche l’Australia, che sta perdendo la sua barriera corallina – sbiancata del 35% rispetto alla sua superficie totale. È la situazione più grave mai registrata sulla barriera australiana, la Great Barrier Reef, classificata come Patrimonio Mondiale dell’Umanità. Il processo volgarmente chiamato “sbiancamento” è purtroppo conseguenza del surriscaldamento globale, che aumentando anche la temperatura delle acque del mare induce i coralli a vivere in sofferenza e, eventualmente, trovare la morte.
La Great Barrier Reef si estende per circa 344.000 chilometri quadrati, una superficie enorme che tuttavia si sta sensibilmente riducendo: a cause dei cambiamenti climatici il classico colore dei coralli sta sparendo lentamente, indebolendo l’alga che fornisce ossigeno e nutrienti al corallo che così trova difficoltà a mantenersi in vita. “Abbiamo riscontrato che in media il 35% dei coralli, delle 84 barriere che abbiamo monitorato nelle sezioni stettentrionali e centrali delle Grande Barriera corallina tra Townsville e Papua New Guinea, sono morti o stanno morendo“, è quanto riportato da Terry Hughes, responsabile dell’ARC Centre of Excellence for Coral Reef Studies. Una situazione decisamente estrema, che speriamo venga fermata al più presto.