Prada presenta Past Forward, un progetto cinematografico multipiattaforma nato dalla collaborazione tra Miuccia Prada e il regista e sceneggiatore statunitense David O. Russell.
Acclamato per film quali American Hustle, The Fighter e Il lato positivo, Russell ha immaginato Past Forward come un paesaggio onirico, surreale e silenzioso con un cast eclettico, che ripropone le scene in combinazioni variabili.
Il risultato è una storia inaffidabile, una visione di parallasse in cui scene, personaggi, costumi, generi, e anche i molteplici finali, si ripetono e si tramutano, rifiutando la logica della narrativa convenzionale. Così facendo Russell rappresenta i suoi personaggi come elementi di un collage complesso, lasciando allo spettatore il compito di decodificare che cos’è l’esperienza, il ricordo, il sogno, e capire la sovrapposizione e le differenze tra loro.
Past Forward, il corto di David O. Russell
Il cortometraggio della durata di 12 minuti è stato presentato ufficialmente a New York e proiezioni ed eventi si sono susseguiti nelle più importanti città del mondo, tra cui Milano, Mosca, Sidney, Instabul, Beijing, Tokyo.
Il cast stellare di Past ForWard comprende Allison Williams, John Krasinski, Freida Pinto, Jack Huston, Kuoth Wiel, Sinqua Walls, Connie Britton, Paula Patton, Thomas Matthews, Jason Sklar, Randy Sklar, Garry Clemmons, Jason Clemmons e Sacha Baron Cohen.
Questa esperienza cinematografica è nata da una conversazione durante una cena con Miuccia Prada mesi fa, incentrata su un artista che era venuta a trovare a New York. Mi ha raccontato che crede che in futuro prenderemo una pillola che ci permetterà di fruire di tutti i media esattamente allo stesso tempo, in un solo momento. Le ho detto che sembrava un sogno o una crisi epilettica.
La conversazione si è poi spostata sulla natura del tempo, su quanti diversi noi stessi abbiamo dentro e su quante esperienze diverse viviamo, e dove sta la bellezza — in ricordi, suoni, frammenti di vecchi film, dipinti — strati di tempo, strati di identità, strati di memoria, il futuro come è immaginato o vissuto in un film o nella vita. Siamo arrivati così a pensare a questo progetto, a che cosa si poteva creare o esprimere: una serie di idee allo stato grezzo. Che cos’è il cinema, che cos’è la memoria, che cos’è la vita, che cosa sono i sogni, tutte domande correlate.
La cosa magica e strana del cinema è anche la cosa magica e strana della vita. Che nella quotidianità può essere normale, andare al lavoro, tornare a casa e così via, ma allo stesso tempo può avere risvolti strani, inaspettati, sorprendenti, ricchi di suspense. D’improvviso i nemici sono alleati, cambia il luogo in cui troviamo l’amore e la sicurezza che ne deriva, è come un thriller o un film d’avventura, eppure è la nostra vita quotidiana. Emozioni, storie, ricordi, il passato che vive nel futuro, il futuro che vive nel passato. Diversi noi stessi, compresi quelli con cui ci identifichiamo nel cinema, vivono tutti nella nostra immaginazione e nei nostri sogni, a volte in contemporanea, a volte a turno.
La signora Prada mi ha offerto la possibilità di realizzare un’opera cinematografica, come un sogno, che si nutre di uno strano mistero, suspense, paura, pericolo, bellezza, conflitto, romanticismo, amore, identità e tempo.
I film sono emozione, le immagini sono emozione. Per esempio, alcune immagini, inquadrature, determinati movimenti di macchina, li ho in mente da una vita, alcuni provengono da sogni infantili ricorrenti. Per i bambini, le emozioni sono creature grandi e pure che si possono esprimere senza parole in una sola immagine o associazione. A otto anni, uno dei miei figli ha fatto un dipinto che ha intitolato “Il buco nero e la corda rossa che ti tira fuori.” Un altro ha descritto i suoi nonni come “più vecchi di un ghiacciolo squagliato.”
Dipinti, fotografie, spezzoni di film hanno cristallizzato pezzi di vita e di emozione per me e moltissimi miei amici e parenti. Ci sono stati lunghi periodi della vita in cui ho vissuto in un film mentale, un film che mi saturava al punto da farne parte — ed è diventata come una canzone che mi accompagnava durante la giornata: una nave per attraversare momenti apparentemente casuali o difficili della vita. Grazie all’attrice, all’attore, all’atmosfera del film, è diventata una nave per affrontare la vita.
Ed ecco che mi veniva data l’opportunità di compiere un viaggio cinematografico guidato da strati di ricordi di film, immagini ed emozioni della vita, senza altro scopo se non quello di creare arte — come se fosse un dipinto o una scultura — libero dalla normale narrativa o dalle aspettative del pubblico. Io e il cast abbiamo lavorato semplicemente per la gioia di fare arte.
Past Forward esiste in molteplici versioni intercambiabili come esperimento visivo e narrativo. È la storia di chi?
È la storia che una donna ha visto in televisione a casa sua, o è il suo ricordo, o è la sua fantasia, o è un sogno, o è possibile che sia tutte queste cose insieme? Fare questo film mi ha riacceso l’ispirazione. Ispirazioni provenienti da quadri e pittori che ho amato per gran parte della vita, e registi degli anni ’30 e precedenti, spiriti che vivono in immagini e sentimenti spettrali, come canzoni.
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