Il nome di Starbucks, il colosso delle caffetterie Usa che sbarca in Italia, è da oggi ben visibile. Il telo bianco che per mesi ha ricoperto l‘ex Palazzo delle Poste di piazza Cordusio a Milano è finalmente stato rimosso.
Quella di Milano sarà la prima ‘Reserve roastery‘, caffetteria con torrefazione, della società nell’area di Europa, Medio Oriente e Africa. E aprirà i battenti presumibilmente entro la fine del 2018.
ll nuovo megastore, preceduto dalle tante polemiche sul posizionamento di palme e banani in piazza Duomo, sarà grande circa 2.400 metri e darà “opportunità di lavoro a circa 350 persone. L’annuncio arriva dal presidente e fondatore del gruppo Starbucks Howard Schultz, che ha presentato il progetto al sindaco Beppe Sala e al ministro Maurizio Martina.
Non tutta l’italianità sarà però travolto dall’onda del made in USA. Per inserirsi nello stile milanese infatti, Starbucks deciso di collaborare con la storica panetteria milanese Princi, che fornirà tutti i prodotti da forno.
Starbucks: a Milano assunzioni anti-Trump, 10mila rifugiati in 5 anni.
Il fondatore del gruppo Starbucks ha voluto ricordare l’annuncio fatto un mese fa, per rispondere alla politica anti-immigrati del presidente Usa Donald Trump. L’assunzione, nei prossimi cinque anni, di 10mila rifugiati nei suoi locali presenti in tutto il mondo. Una opportunità che potrebbe riguardare anche l’Italia. Ma il sindaco Sala ha rilanciato: “Ho strappato la promessa di creare occupazione a Milano non solo per i migranti, ma anche per i milanesi in difficoltà”.
Quella di piazza Cordusio sarà la prima apertura in Italia: “Ci saranno altri store, ma prima dobbiamo guadagnare il rispetto del consumatore italiano”, ha spiegato Schultz.
“Ritorno in Italia e a Milano e dopo 34 anni realizzo un sogno” ha aggiunto “apriremo uno store straordinario che catturera’ l’immaginazione degli italiani. Non veniamo in Italia per insegnare agli italiani come fare il caffè ma con grande rispetto”.
Il sindaco Sala si è detto “fiero che un’azienda internazionale come questa abbia deciso di investire nella nostra città, è una ulteriore conferma della capacità attrattiva di Milano”.