Noi italiani ci lamentiamo costantemente delle nostre pessime connessioni internet, quando poi ci capita di viaggiare all’estero e trovare velocità esorbitanti appena oltre i nostri confini ci arrabbiamo ulteriormente, ma abbiamo ragione a protestare? Secondo il recente “Rapporto sullo stato di internet” di Akamai, assolutamente si: l’Italia infatti figura al 58esimo posto della classifica per velocità media di connessione nel mondo, al 28esimo in Europa su 31 Paesi, una figuraccia degna di un Paese retrogrado e oscurantista. Al primo posto se ne sta beata la Norvegia, che garantisce a tutti i suoi cittadini una media di 23,6 Mbps, al secondo troviamo poi la Svezia con 22,8 Mbps, la Svizzera al terzo con 21,20.
La Top Ten dell’eccellenza continua con la Danimarca a 20,70 Mpbs, la Finlandia a 20,6, i Paesi Bassi a 17,6, la Repubblica Ceca a 17,3, la Lettonia a 17,2, il Regno Unito a 16,3 e la Romania (si, la Romania signori, considerata sempre arretrata da noi italiani) a 16,1. Noi ci fermiamo soltanto a 8,7 Mbps, il che significa che se le grandi città hanno velocità da 300 Mpbs e anche 1 Gbps, il resto d’Italia viaggia abbondantemente sotto i 2, 3 Mpbs, un digital divide a cui bisognerebbe dire basta.
