L’Hangar Bicocca, da settembre a marzo 2018, ospiterà Lucio Fontana – Ambienti/Environments, una mostra, a cura di Marina Pugliese, Barbara Ferriani e Vicente Todolí, in collaborazione con la Fondazione Lucio Fontana.
La rassegna sarà incentrata sulle ambientazioni spaziali, i celebri lavori dell’artista con le quali sperimenta diverse forme di ricerca connesse alla luce.
Lucio Fontana e la rivoluzione di pittura, scultura e spazio
Il primo ambiente spaziale viene ricondotto al 1949 quando Lucio Fontana presenta, alla Galleria del Naviglio a Milano, Ambiente Spaziale a Luce Nera: grumi di materia realizzati in cartapesta e colorati con vernice fluorescente sono illuminati da una lampada di Wood. La mostra milanese sarà un’occasione per vedere una decina di ambienti, alcuni riallestiti per la prima volta dalla scomparsa dell’artista.
Fontana, teorico e fondatore dello Spazialismo, è stato uno degli artisti italiani che hanno rivoluzionato il concetto di pittura, di scultura e di spazio, anticipando molte ricerche degli anni Sessanta e Settanta come quelle dell’Arte Povera, dell’Arte Concettuale, della Land Art e dell’Arte Ambientale.
“L’ambiente spaziale” spiegava l’artista milanese in modo quasi profetico “è la soluzione più ovvia per l’introduzione di un cambiamento: non ci può essere nessuna evoluzione in un’arte che utilizza ancora la pietra e il colore, ma sarà possibile fare una nuova arte con la luce (neon, ecc), la televisione, la proiezione”.