Alda Merini poesie: le opere più belle della famosa poetessa italiana

In copertina: Giuliano Grittini at it.wikipedia, CC BY-SA 3.0 , via Wikimedia Commons

Per più di settant’anni ci ha incantati con le sue parole e la sua struggente malinconia regalandoci, lungo la strada, alcune delle poesie più belle che la letteratura abbia mai conosciuto. Di chi stiamo parlando? Ma di Alda Merini, ovviamente, una tra le più celebri scrittrici e poetesse italiane di tutti i tempi.

La vita di Alda Merini

Nata nel 1931 da una famiglia di origini modeste, Alda ha cominciato la sua carriera quando di anni ne aveva appena quindici; nonostante a scuola non fosse una cima – fu più volte rimandata proprio in italiano -, c’era qualcosa in quello che scriveva che fece subito breccia nel cuore di tutti. La sua vita non fu facile ma furono proprio i suoi tormenti interiori a rendere la sua prosa così potente. Affetta da disturbo bipolare, finì spesso ricoverata in cliniche psichiatriche dove, a contatto con dolore e disperazione, fece delle parole il suo rifugio personale. Ciò che rende grandi ed immortali le sue poesie è infatti quella brutale sincerità e quel modo così diretto di raccontare la vita e l’amore. A otto anni dalla sua morte, vi proponiamo alcune delle poesie e degli aforismi più belli di Alda Merini, da leggere tutti d’un fiato.

Poesie Alda Merini

Qui di seguito troverete una piccola selezione di poesie e aforismi di vario genere della grande Alda Merini.

 

  • Pensiero, io non ho più parole.
  • Ma cosa sei tu in sostanza?
  • qualcosa che lacrima a volte,
  • e a volte dà luce.
  • Pensiero, dove hai le radici?
  • Nella mia anima folle
  • o nel mio grembo distrutto?
  • Sei così ardito vorace,
  • consumi ogni distanza;
  • dimmi che io mi ritorca
  • come ha già fatto Orfeo
  • guardando la sua Euridice,
  • e così possa perderti
  • nell’antro della follia.

(da La terra santa)

  • Le più belle poesie
  • si scrivono sopra le pietre
  • coi ginocchi piagati
  • e le menti aguzzate dal mistero.
  • Le più belle poesie si scrivono
  • davanti a un altare vuoto,
  • accerchiati da argenti
  • della divina follia.
  • Così, pazzo criminale qual sei
  • tu detti versi all’umanità,
  • i versi della riscossa
  • e le bibliche profezie
  • e sei fratello a Giona.
  • Ma nella Terra Promessa
  • dove germinano i pomi d’oro
  • e l’albero della conoscenza
  • Dio non è mai disceso né ti ha mai maledetto.
  • Ma tu sì, maledici
  • ora per ora il tuo canto
  • perché sei sceso nel limbo,
  • dove aspiri l’assenzio
  • di una sopravvivenza negata.

(da La terra santa)

 

  • Io sono certa che nulla più soffocherà la mia rima,
  • il silenzio l’ho tenuto chiuso per anni nella gola
  • come una trappola da sacrificio,
  • è quindi venuto il momento di cantare
  • una esequie al passato.

(da La terra santa)

  • A tutti i giovani raccomando:
  • aprite i libri con religione,
  • non guardateli superficialmente,
  • perché in essi è racchiuso
  • il coraggio dei nostri padri.
  • E richiudeteli con dignità
  • quando dovete occuparvi di altre cose.
  • Ma soprattutto amate i poeti.
  • Essi hanno vangato per voi la terra
  • per tanti anni, non per costruivi tombe,
  • o simulacri, ma altari.
  • Pensate che potete camminare su di noi
  • come su dei grandi tappeti
  • e volare oltre questa triste realtà
  • quotidiana.

(da La vita facile)

  • Le mie impronte digitali
  • prese in manicomio
  • hanno perseguitato le mie mani
  • come un rantolo che salisse la vena della vita,
  • quelle impronte digitali dannate
  • sono state registrate nel cielo
  • e vibrano insieme
  • ahimè
  • alle stelle dell’Orsa maggiore.
  • Ti aspetto e ogni giorno
  • mi spengo poco per volta
  • e ho dimenticato il tuo volto.
  • Mi chiedono se la mia disperazione
  • sia pari alla tua assenza
  • no, è qualcosa di più:
  • è un gesto di morte fissa
  • che non ti so regalare.

(da Clinica dell’abbandono)

  • Solo un mano d’angelo
  • intatta di sé, del suo amore per sé,
  • potrebbe
  • offrirmi la concavità del suo palmo
  • perché vi riversi il mio pianto.
  • La mano dell’uomo vivente
  • è troppo impigliata nei fili dell’oggi e dell’ieri,
  • è troppo ricolma di vita e di plasma di vita!
  • Non potrà mai la mano dell’uomo mondarsi
  • per il tranquillo pianto del proprio fratello!
  • E dunque, soltanto una mano di angelo bianco
  • dalle lontane radici nutrite d’eterno e d’immenso
  • potrebbe filtrare serena le confessioni dell’uomo
  • senza vibrarne sul fondo in un cenno di viva ripulsa.

Mi sento un po’ come il mare: abbastanza calma per intraprendere nuovi rapporti umani ma periodicamente in tempesta per allontanare tutti, per starmene da sola.

Ogni giorno cerco il filo della ragione, ma il filo non esiste o mi ci sono aggrovigliata dentro.

Due cose portano alla follia: l’amore e la sua mancanza

Non mettermi accanto a chi si lamenta senza mai alzare lo sguardo, a chi non sa dire grazie, a chi non sa accorgersi più di un tramonto. Chiudo gli occhi, mi scosto un passo. Sono altro. Sono altrove.

Quelle come me sono quelle che, nell’autunno della tua vita, rimpiangerai per tutto ciò che avrebbero potuto darti e che tu non hai voluto.

A volte l’anima muore e muore di fronte a un dolore, a una mancanza d’amore e soprattutto quando viene sospettata d’inganno.

Alda Merini poesie d’amore

  • Mi piace il verbo sentire…
    Sentire il rumore del mare,
    sentirne l’odore.
    Sentire il suono della pioggia che ti bagna le labbra,
    sentire una penna che traccia sentimenti su un foglio bianco.
    Sentire l’odore di chi ami,
    sentirne la voce
    e sentirlo col cuore.
    Sentire è il verbo delle emozioni,
    ci si sdraia sulla schiena del mondo
    e si sente…

 

  • Io non ho bisogno di denaro.
  • Ho bisogno di sentimenti,
  • di parole, di parole scelte sapientemente,
  • di fiori detti pensieri,
  • di rose dette presenze,
  • di sogni che abitino gli alberi,
  • di canzoni che facciano danzare le statue,
  • di stelle che mormorino all’ orecchio degli amanti.
  • Ho bisogno di poesia,
  • questa magia che brucia la pesantezza delle parole,
  • che risveglia le emozioni e dà colori nuovi.
  • La mia poesia è alacre come il fuoco
  • trascorre tra le mie dita come un rosario
  • Non prego perché sono un poeta della sventura
  • che tace, a volte, le doglie di un parto dentro le ore,
  • sono il poeta che grida e che gioca con le sue grida,
  • sono il poeta che canta e non trova parole,
  • sono la paglia arida sopra cui batte il suono,
  • sono la ninna nanna che fa piangere i figli,
  • sono la vanagloria che si lascia cadere,
  • il manto di metallo di una lunga preghiera
  • del passato cordoglio che non vede la luce.

(da La volpe e il sipario)

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  • La verità è sempre quella,
  • la cattiveria degli uomini
  • che ti abbassa
  • e ti costruisce un santuario di odio
  • dietro la porta socchiusa.
  • Ma l’amore della povera gente
  • brilla più di una qualsiasi filosofia.
  • Un povero ti dà tutto
  • e non ti rinfaccia mai la tua vigliaccheria.

(da Terra d’Amore)

  • Io sono folle, folle, folle d’amore per te .
  • io gemo di tenerezza perchè sono folle, folle, folle
  • perchè ti ho perduto .
  • Stamane il mattino era cosi caldo
  • che a me dettava quasi confusione
  • ma io era malata di tormento
  • ero malata di tua perdizione.

(da Folle, folle, folle di Amore per te)

  • Bacio che sopporti il peso
  • della mia anima breve
  • in te il mondo del mio discorso
  • diventa suono e paura.
  • Amore,
  • vola da me
  • con l’aeroplano di carta
  • della mia fantasia,
  • con l’ingegno del tuo sentimento.
  • Vedrai fiorire terre piene di magia
  • e io sarò la chioma d’albero più alta
  • per darti frescura e riparo.
  • Fa’ delle due braccia
  • due ali d’angelo
  • e porta anche a me un po’ di pace
  • e il giocattolo del sogno.
  • Ma prima di dirmi qualcosa
  • guarda il genio in fiore
  • del mio cuore.

(da Alla tua salute, amore mio)

  • Accarezzami, amore,
  • ma come il sole
  • che tocca la dolce fronte della luna.
  • Non venirmi a molestare anche tu
  • con quelle sciocche ricerche
  • sulle tracce del divino.
  • Dio arriverà all’alba
  • se io sarò tra le tue braccia.

(da Alla tua salute, amore mio)