Pokémon GO compie un anno – e festeggia con un Pikachu speciale

È passato un intero anno da quando la mania di catturare i Pokémon ha iniziato a impazzare in tutto il mondo. Pokémon GO, il gelebre videogioco interattivo con il territorio che consente di catturare i mostriciattoli virtuali compie un anno e, per festeggiare, la Niantic, la casa che lo produce e lo distribuisce, ha “liberato” da oggi all’ora di pranzo un Pikachu speciale che indossa il berretto da baseball di Ash. Questo Pikachu sarà disponibile in edizione limitata solo fino al 13 luglio. Fino ad allora tutti i players potranno andarsene in giro con gli occhi sul proprio smartphone per cercare di catturarlo.

Pokémon GO: iniziative per l’anniversario

Non finisce qui: Niantic promette che i prossimi due mesi saranno pieni di sorprese. Intanto a Chicago ci si prepara a celebrare il primo Pokémon GO Fest, un evento colossale che si terrà all’interno del bellissimo Grant Park il prossimo 22 luglio. I biglietti per partecipare saranno disponibili solo dal 19 luglio e ancora non si ha idea di quali saranno i costi. La Pokémon Company sta organizzando un altro evento attesissimo in Giappone, a Yokoama, e tra agosto e settembre sono state preannunciate altre soprese con eventi live in località selezionate sparse in tutta Europa.

Non è la prima volta che vengono liberati dei Pokémon speciali: si pensi solo alle recenti novità regalate ai players per San Valentino e per Pasqua.

Il gioco è stato oggetto di numerose polemiche, persino in rete e sui social. Sono in molti a non comprendere le ragioni che spingono le persone ad andarsene in giro guardando solo il proprio cellulare allo scopo di catturare i mostriciattoli. Luoghi di lavoro, di culto, musei e altri siti culturali hanno proibito alla Niantic di “piazzare” Pokémon al loro interno. Ai dipendenti di molte aziende è stato fatto espresso divieto di giocare durante l’orario lavorativo. Tuttavia il gioco resiste con il suo enorme successo e, anzi, queste novità promettono un ritorno di fiamma da parte di chi, magari, aveva smesso di giocare…