La Reggia di Caserta ospita dal 6 settembre al 15 ottobre la collettiva di street art Room Service, curata da Pia Lauro. Una mostra realizzata con interventi site specific degli artisti internazionali HaloHalo, Lucamaleonte, Rero, Sbagliato, 2501, per proporre una riflessione sul confine tra ciò che viene percepito come Reale e l’autentica Realtà delle cose stesse.
Il titolo della mostra, Room Service, servizio in camera, suggerisce l’idea di un accesso privilegiato a spazi privati, la possibilità di svelare realtà tenute nascoste e riportarle ad una dimensione pubblica. Una riflessione che nasce dal fascino di un ambiente museale fortemente caratterizzato dalla sua storia, che si fa luogo di indagine sul presente attraverso l’interpretazione degli artisti.
5 street artist si confrontano con percezione e realtà alla Reggia di Caserta
Le stanze della Reggia di Caserta nelle quali si allestirà la mostra sono infatti le retrostanze degli Appartamenti Storici del XVIII secolo, luoghi di passaggio, ma anche spazi nei quali sovrani, corte e servitù potevano vivere una quotidianità autentica liberi dalle sovrastrutture e dalle convenzioni sociali. Come gli addetti al room service, figure privilegiate in grado di accedere anche solo per pochi istanti all’autenticità della dimensione privata, gli artisti hanno il ruolo di tramite tra ciò che è accessibile a tutti e ciò che resta segreto e riservato.
Dalla strada alla dimora reale, gli artisti HaloHalo, Lucamaleonte, Rero, Sbagliato, 2501, sono invitati ad occupare ognuno una stanza degli Appartamenti Storici e lasciare una traccia, un segno, per interrogare l’identità di quei luoghi e consegnare al pubblico nuove chiavi di lettura sul presente e la Realtà.
La mostra arricchita dall’installazione del musicista Salvatore Prezioso, una bolla sonora che registra e rivela la storia invisibile passata e presente delle Retrostanze, vuole essere un percorso che attraverso la street art, pratica che fa dello svelamento e dello spazio pubblico i suoi strumenti principali, rovescia e ripensa questi spazi nella loro doppia valenza di luoghi prima privati e poi museali.