Da venerdì 13 ottobre ¿soy Cuba? racconterà al pubblico la nuova identità cubana e cosa significhi oggi essere protagonisti di un profondo cambiamento culturale.
La nuova generazione artistica dell’isola, con la sua freschezza ed energia vitale, invade la Palazzina dei Bagni Misteriosi del Teatro Franco Parenti a Milano e ne inaugura l’attività espositiva, offrendo alla città di Milano un ulteriore contributo culturale e contemporaneo. L’interrogativo del titolo della mostra è ispirato, non a caso, al film “Soy Cuba” di Mikhail Kalatozov, che nel 1964 riesaminava la ricerca di una nuova identità che aveva accompagnato la Rivoluzione contro Fulgencio Batista.
¿soy Cuba?: una riflessione sullo stato dell’arte contemporanea dell’isola
Attraverso opere pittoriche, performative, fotografiche e installazioni site specific, ¿soy Cuba? è una riflessione corale sull’attuale momento storico cubano e sull’impegno di una intera generazione che ha deciso di mantenere ben salde le proprie radici e al tempo stesso rompere l’isolamento e viaggiare per dialogare con la comunità artistica globale.
Partire e poi ritornare per costruire un nuovo quadro di riferimento spazio temporale, nuove coordinate per ripensare i processi di costruzione dell’identità culturale cubana. Otto sono gli artisti scelti a rappresentare questa nuova rivoluzione, la cui ricerca prende forma attraverso una moltitudine di soggetti, materiali, linguaggi e stili differenti.
Otto artisti cubani in mostra
I quadri, le fotografie e un’opera inedita di Alejandro Campins, realizzata ad hoc per i Bagni Misteriosi; Elizabet Cerviño, le sue riflessioni sulle parole e sui frammenti di significato e i suoi quadri; l’installazione video Paranoia di Susana Pilar Delahante con un mirino puntato sul pubblico per raccontare come ognuno di noi sia un possibile bersaglio di violenza.
Leandro Feal, e il suo profilo Instagram dove da anni dà testimonianza di come stiano cambiando la vita notturna, gli incontri, i costumi della società cubana; Osvaldo González creerà relazioni spazio e oggetto con le sue opere di scotch, azioni semplici, relazioni con utensili quotidiani che diventano spinte artistiche; i quadri di Luis Enrique López, che all’inaugurazione porterà anche la sua performance Otro Juego de Piscina, poi rappresentata in forma fotografica e filmata all’interno della mostra.
Le fotografie di Reynier Leyva Novo, e l’installazione El beso de Cristal, dove la lunga fila di bicchieri serigrafati con la successione cronologica dei Presidenti degli Stati Uniti incontreranno i bicchieri che rappresentano i Presidenti cubani. Le due file terminano con i Presidenti che hanno segnato la storia più recente: Raul Castro e Barak Obama, Obama, con quest’opera l’artista anticipò di un’anno questo evento; e infine Suelo Autoctono di José Yaque, che cementerà terra e libri italiani, autoctoni appunto, come una scoperta archeologica nel sottosuolo della Palazzina.