Pancia piatta: arriva la dieta Fodmap

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Si perdono due chili in dieci giorni, la pancia si sgonfia e non si riprende più il peso che si è smaltito. Queste sono le promesse di una nuova dieta, chiamata Fodmap, che garantisce la pancia piatta. Negli Stati Uniti è già in voga da diversi mesi, e adesso sta prendendo sempre più piede anche da noi.

Basta fare attenzione a determinati gruppi di alimenti ed essere costanti per un periodo di tempo limitato. In compenso si dice addio al grasso addominale, quello più odiato sia dalle donne che dagli uomini. Non solo: si riducono moltissimo anche il meteorismo, il gonfiore addominale e altri fastidi derivanti dai disturbi all’intestino.

Le regole della Fodmap per la pancia piatta

FODMAP è un acronimo che significa “Fermentable Oligo-saccharides, Disaccharides, Mono-saccharides and Polyols”. Sono zuccheri dall’alto potere fermentativo, come il fruttosio, il lattosio, i fruttani, lo xilitolo, ecc.

Secondo uno studio dell’Università del Michigan, una dieta troppo ricca di questi zuccheri comporta tutti i disagi legati all’intestino irritabile e al gonfiore addominale, mentre seguire un’alimentazione low-FODMAP aiuterebbe a sgonfiare la pancia.

Secondo gli esperti, la Fodmap si deve seguire per otto settimane senza alcuno strappo, se si vogliono ottenere i risultati sperati, al termine delle quali il metabolismo sarà stato rieducato. Si tratta di una dieta che non solo si basa sull’alimentazione ipocalorica, ma anche su quella ipoglicemica. In una prima fase si eliminano tutti i cibi ad alto contenuto Fodmap e nella seconda fase si reintroducono progressivamente.

Si devono anche sostituire alcuni alimenti, come grano e farro, in favore di altri, come riso e quinoa. Alcuni frutti e verdure sono da evitare in quanto contengono molto fruttosio. Ecco quali alimenti sono ammessi:

  1. gli alimenti senza lattosio;
  2. carne e pesce, da consumare in maniera bilanciata;
  3. bevande vegetali, come quelle a base di riso e avena;
  4. frutta e verdura;
  5. patate, mais, avena, tapioca, quinoa e riso.

Da evitare nelle famose otto settimane invece i seguenti alimenti:

  1. i latticini, quindi latte e derivati e prodotti confezionati che lo contengono;
  2. i cereali in particolar modo il grano, il farro, la segale, l’orzo, il cous cous, il kamut e il bulgur;
  3. i legumi;
  4. verdure come carciofi, cipolla, aglio, asparagi, cavoli, crauti, verza, cicoria, porri e radicchio;
  5. frutta come anguria, mango, albicocche, cachi, ciliegie, fichi, litchi, avocado, mele, pere, more, nespole, pesche, susine.

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