Dal 18 gennaio al 3 marzo fa tappa a Roma, presso la Sala Dalì dell’Instituto Cervantes, la mostra Errancia y fotografía. Il mondo ispanico di Jesse A. Fernández. Mostra itinerante inaugurata a Madrid nell’ottobre 2017, che nel biennio 2018-2019 viaggerà tra Parigi, New York, Chicago, Palermo, Francoforte e Berlino.
L’esposizione raccoglie 135 istantanee di uno dei maggiori ritrattisti di intellettuali e artisti del 900, attraverso le immagini che ha catturato con la sua macchina fotografica in oltre trent’anni di vagabondaggio ispanico, tra il 1952 e il 1986. Nato a Cuba nel 1925, figlio di genitori asturiani, Jesús Antonio Fernández Martínez, ha condotto una vita itinerante testimoniata passo passo dai volti e i luoghi che ha ritratto nei suoi scatti.
Errancia y fotografía. Il mondo ispanico di Jesse A. Fernández: una vita in viaggio in compagnia della macchina fotografica
nove sezioni che compongono la mostra raccontano la l’intrico tra Fernández e altrettanti luoghi simbolo della sua vita: Colombia, Guatemala, Messico, New York, L’Avana, Porto Rico, Madrid, Parigi e Palermo. Un vero e proprio viaggio fotografico tra vari paesi ed epoche, svelato dall’obiettivo di un grande fotografo sempre fedele ai principi che hanno guidato la sua vita e il suo percorso artistico, che ha vissuto il distacco come condizione essenziale per la libertà e la libertà come condizione per la sua creazione artistica.
Errancia y fotografía. Il mondo ispanico di Jesse A. Fernández mette in mostra la prolifica galleria di ritratti che il fotografo e pittore cubano ha realizzato con importanti protagonisti della seconda metà del XX secolo. Fotografie famose e iconiche accostate a scatti meno noti o addirittura inediti. Ma tutti con un unico comun denominatore a far da collante: l’ispanismo.
Così, se a New York degli anni Cinquanta e Sessanta ha ritratto Marcel Duchamp o Marlene Dietrich, ha anche interpretato scrittori, artisti e musicisti del mondo ispanico presenti nel Nuovo e Vecchio Mondo, come accaduto a Parigi o a Madrid negli anni Settanta e Ottanta.
Tra questi, Guillermo Cabrera Infante (il suo grande amico), Severo Sarduy, Vargas Llosa, Gabriel Garcia Màrquez, Alfonso Reyes, Borges, Octavio Paz, Carlos Fuentes, Cortázar, Lezama Lima, Wifredo Lam, Roa Bastos, Rulfo, Onetti, Carpentier. Senza dimenticare le più importanti figure della cultura e dell’arte spagnola: Dalí, Miró, José Bergamín, Antonio Saura, Chillida,Tàpies, Buñuel, Max Aub, Juan Goytisolo, Delibes, Alberti, Cela, Buero Vallejo, Pau Casals o Carmen Amaya.