Ritagli, fotografie e ricordi di Brian D. Murphy per la prima volta a Milano

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La Galleria GLI EROICI FURORI arte contemporanea ospita, per la prima volta a Milano, l’opera di Brian D. Murphy, artista americano nato a Buffalo, New York, che vive e lavora ad Orange County nel Sud della California. Autodidatta, Murphy, con i suoi lavori, riflette su momenti e ricordi della sua vita, facendoli diventare memoria materica del vissuto individuale.

Fragments of Memories, questo il titolo della personale di Brian D. Murphy, raccoglie lavori caratterizzati dall’inserimento di ritagli di vecchi giornali, fotografie, ricordi, che contribuiscono a dare vita a specifiche storie. Elementi, questi ultimi, accostati o intrecciati su tela senza alcun tipo di gerarchie. Un lavoro che risulta essere un procedimento inconscio e fluido che mette in campo vere e proprie stratificazioni. Il processo che guida il suo operato è quello del “ricordare”.

Brian D. Murphy, Fragments of Memories: un’enciclopedia del vissuto interiore dove memoria, emozione ed eventi vissuti si collegano agli attimi del presente

Le opere vanno osservate, indagate e scoperte. Quella di Brian D. Murphy è una continua ricerca con relativo approdo ad una narrativa, frutto di una combinazione molto spontanea e casuale di elementi. Osservare il fluire della vita e farne esperienza rappresenta il fondamento del suo lavoro. Murphy vuole con questo progetto innescare nell’osservatore un meccanismo di ricerca dei propri ricordi attraverso il recupero di frammenti, con l’intento di giungere a delineare un alone di verità intorno alle cose, indagando anche il peso dell’inconscio in questo processo.

Come afferma Anna Dusi, curatrice dell’esposizione,: “Brian racconta l’importanza del segno e della sua diretta esperienza nel dare forma al ricordo vivido del passato nel presente: una linea, una macchia, un frammento che nascono da ciò che pare assopito nelle nostre anime insieme a quello che ci perseguita nello spazio tra sogno e realtà”.

Fragments of Memories unisce così il viaggio quotidiano dell’artista che si confronta con lo scorrere del tempo, con memorie sopite e accadimenti passati. Un magma materico che struttura dall’interno le sue opere come spina dorsale invisibile. L’opera di Murphy diventa allora una summa, quasi un’enciclopedia del vissuto interiore dove memoria, emozione, eventi vissuti che hanno lasciato un segno si collegano agli attimi del presente che l’artista sta per esperire e del futuro che attende la potenza del suo gesto.

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