William Congdon, a Milano le “opere italiane” dell’artista americano

A vent’anni dalla sua scomparsa la Biblioteca Soriani ospita, da venerdì 7 settembre a martedì 23 ottobre, una mostra dedicata all’artista americano William Congdon. 

William G. Condon. Il Gesto dell’Io – Inediti (salvati) della Collezione Rapetti porta, per la prima volta in mostra, una selezione inedita di quadri della collezione di Carlo Rapetti, che intrattenne con l’artista un rapporto di collaborazione durante il periodo trascorso dal pittore nella Bassa milanese, dagli anni Ottanta fino alla morte.

William Condon: dalle origini nell’Espressionismo Astratto in America alla piena maturazione artistica nella Bassa milanese

Nato a Providence, Rhode Island, nel 1912, Congdon si avvicina alla pittura dopo la tragica esperienza di autista volontario di ambulanza sui campi del secondo conflitto mondiale. Alla fine degli anni Quaranta realizza le sue prime mostre presso la Betty Parsons Gallery come esponente della corrente degli Espressionisti Astratti con Rothko, Pollock, Barnett Newman, Motherwell, Reinhardt e Pousette-Dart.

Nonostante il successo artistico in terra statunitense, già negli anni Cinquanta  William Congdon si allontana dall’Action Painting ed intraprende un cammino di maturazione umana ed artistica in Italia, alla ricerca sofferta di un linguaggio proprio. E proprio durante il periodo trascorso nella Bassa milanese, a Gudo Gambaredo, Congdon raggiungerà la sua massima espressione artistica: qui si consolida il rapporto di amicizia e di collaborazione con Carlo Rapetti, che diventa suo assistente di studio fino alla morte, avvenuta nel 1998.

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Tommaso Pergolizzi
Tommaso Pergolizzi
Laureato in Arti, Patrimoni e Mercati all'Università IULM di Milano. Gallery Assistant presso Dep Art Gallery a Milano e curatore della sezione Arte di Lifestar.it