Dal 28 settembre al 18 novembre 2018, le sale nobili di Palazzo Litta ospitano Arte liberata: una collezione d’arte contemporanea che nasce dalla confiscata alla criminalità organizzata in Lombardia di importanti pezzi artistici.
La mostra dal titolo Arte liberata, dal sequestro al museo: storia di una collezione confiscata in Lombardia, curata da Beatrice Bentivoglio-Ravasio, permette di seguire per tappe la storia dell’arte dalla seconda metà del Novecento ai giorni nostri, con una particolare predilezione per le poetiche astratte e informali e per le neo-avanguardie degli anni Sessanta.
Arte liberata, dal sequestro al museo: storia di una collezione confiscata in Lombardia
Si tratta di 69 opere di autori italiani e stranieri del XX e XXI secolo, confiscate in Lombardia e assegnate al Ministero per i Beni e le Attività Culturali, che attraversano la storia dell’arte contemporanea, da una rara scultura di Jean Arp e due di Arnaldo Pomodoro, a una serie di opere su tela di Victor Vasarely, da un precoce empaquetage di Christo, a un’importante grafica di Andy Warhol che ritrae Giorgio Armani, fino ad alcuni capolavori dei principali rappresentanti dell’Arte Povera e concettuale da Giuseppe Penone a Pier Paolo Calzolari. In esposizione anche i lavori di Castellani e Spalletti, le accumulazioni di Arman, il Senza Titolo di Gianni Colombo, e una grande tela di Emilio Vedova.
La mostra, organizzata dal Segretariato regionale del Ministero per i Beni e le Attività Culturali per la Lombardia in accordo con l’Agenzia Nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata, rappresenta al meglio gli esiti dell’attività svolta dall’ufficio a supporto dell’Agenzia Nazionale negli anni 2014-2016.