Si sente sempre più parlare della ‘Gig Economy’, ma cosa significa esattamente e come è possibile entrare in questo sistema? Molto probabilmente avete già fatto parte di questa economia, ma non ne eravate consapevoli.
Questa tipologia di lavoro consente a molti giovani in attesa di un impiego di ottenere dei guadagni per sostenersi negli studi, ma non solo. Anche le persone disoccupate o le casalinghe possono occuparsi di micro lavori part time disponibili nella Gig Economy e arrivare così a racimolare anche una discreta fonte di reddito.
Cos’è e come funziona la Gig Economy
Nata in America, la Gig Economy viene tradotta letteralmente con il termine ‘lavoro temporaneo’ anche se sarebbe più indicato usare la parola ‘lavoretti’. Si tratta a tutti gli effetti di un modo transitorio di guadagnare dei soldi, da piccoli extra fino anche a cifre più generose a seconda del tipo di attività intrapreso.
Per capire meglio, possiamo dire che fanno parte di questa economia i freelance, i traduttori, i web designer, chi investe nel mercato finanziario tramite siti o applicazioni e i più famosi YouTuber.
Quindi la Gig Economy è una situazione lavorativa che permette di essere assunti per lavoretti sporadici tramite applicazioni e siti web o un modo di guadagnare offrendo un proprio servizio o prodotto. È un sistema nato per combattere la disoccupazione e per superare la difficoltà nell’assumere in maniera tradizionale personale, anche solo per piccoli incarichi.
È un’economia che dà l’opportunità a un gran numero di persone di offrire i propri servizi online e operare in modo collaborativo in maniera rapida. La figura dei lavoratori autonomi o freelance è sempre più importante nell’economia di oggi.
Anche se in Italia non funziona ancora come dovrebbe (e non sappiamo se lo farà mai) abbiamo tutti sentito parlare del servizio Uber. Uber è l’esempio perfetto di Gig Economy: i clienti tramite un’applicazione sul proprio telefono cellulare richiedono un mezzo di trasporto per arrivare a un determinato destino e un autista offre di accompagnare il richiedente con il proprio veicolo, dietro a un compenso previamente pattuito.
Come guadagnare con la Gig Economy
Uno dei migliori modi per entrare a far parte della Gig Economy e guadagnare è conoscere i siti web di marketplace e le app online che mettono in contatto coloro che cercano lavoro con i clienti che vogliono collaboratori sporadici.
Qualunque siano le capacità dei soggetti intenzionati a sfruttare questa opportunità, la Gig Economy propone molte soluzioni lavorative che consentono di ottenere anche dei buoni margini di guadagno.
La scrittura di articoli per i blog, le recensioni dei prodotti, la redazione di newsletter e di ebook, sono solo alcune delle attività disponibili in questo tipo di mercato. Anche il disegno grafico è un altro modo per entrare a far parte del vasto mondo della Gig Economy, visto che è ormai una necessità per il marketing, sia offline che online. Gli sviluppatori, i social media marketer e anche i fashion blogger fanno parte di questa economia che può iniziare in maniera temporanea per poi concretizzarsi in vere opportunità di lavoro.
Un’altra ottima fonte di guadagno per soggetti che intendono sfruttare l’onda positiva generata dalla Gig Economy è sicuramente il business online. Guadagni di commissioni generati dalla vendita di prodotti e/o servizi di altre persone sono solo un semplice esempio di come monetizzare. Affittare la propria casa su Airbnb per esempio o offrirsi come ripartitore di cibo tramite Deliveroo o decidere di fare l’autista per lo stesso Uber.
I vantaggi della Gig Economy sono innegabili per chiunque ne faccia parte, ma è senza dubbio per il momento un sistema che ancora deve essere legiferato a dovere, soprattutto nel nostro paese. Nel frattempo vale la pena prepararsi per questa nuova economia che sicuramente rappresenta un futuro lavorativo ormai non troppo lontano.