Fondazione Prada ospita a Milano, dal 18 ottobre 2018 al 25 febbraio, la mostra “Sanguine. Luc Tuymans on Baroque”, a cura di Luc Tuymans, artista belga classe 1958.
Più di 80 opere realizzate da 63 artisti internazionali, di cui oltre 25 sono presentate esclusivamente alla Fondazione Prada, compongono quella che Tuymans ha concepito come un’intensa esperienza visiva dal titolo evocativo Sanguine, sanguigno.
Una lettura personale del Barocco, costituita da accostamenti inediti e associazioni inaspettate tra lavori di artisti contemporanei e opere di maestri del passato. Senza seguire un rigido ordine cronologico o un criterio strettamente storiografico, Tuymans reinterpreta la nozione tradizionale di Barocco e invita a rileggere l’arte seicentesca, ma anche quella contemporanea, mettendone al centro la figura dell’artista e il suo ruolo nella società.
Sanguine. Luc Tuymans on Baroque: il baracco come interlocutore privilegiato della società contemporanea
Partendo dall’idea di Walter Benjamin, che vedeva nel Barocco l’inizio della modernità, Luc Tuymans indaga la ricerca di autenticità, il valore politico della rappresentazione artistica, il turbamento indotto dall’arte, l’esaltazione della personalità dell’autore e la dimensione internazionale della produzione artistica, riconoscendo nel Barocco l’interlocutore privilegiato dell’arte di oggi.
La mostra non solo forza i confini abituali della nozione stessa di Barocco, estendendone la durata fino al nostro presente, ma dimostra anche come gli artisti abbiano contribuito, nel corso degli ultimi due secoli, a ridefinirla, dall’accezione negativa attribuita dalla critica d’arte del tardo Settecento, fino alla rivalutazione attuata dal pensiero post-moderno e alla riaffermazione di un’espressività barocca e figurativa nell’arte degli ultimi anni.
Il titolo stesso, una parola che identifica il colore del sangue, il temperamento violento e ricco di vitalità di una persona, ma anche una tecnica pittorica, suggerisce una molteplicità di prospettive attraverso le quali si possono interpretare le opere esposte in cui convivono violenza e simulazione, crudeltà e teatralizzazione, realismo ed esagerazione, disgusto e meraviglia, terrore ed estasi.
Luc Tuymans & il BARCOCCO
Nella visione di Luc Tuymans, Caravaggio, presente in mostra con Fanciullo morso da un ramarro (1595-96) e Davide con la testa di Golia(post 1606), grazie al realismo psicologico espresso dal suo innovativo linguaggio pittorico, supera per primo la tradizione classica e manierista, incarnando lo spirito dell’artista barocco e la volontà di comunicare con il pubblico attraverso la forza della rappresentazione.
Il confronto con Peter Paul Rubens, il pittore di Anversa ritrattista dei potenti e uomo politico, rivela l’ambiguità formale caratteristica della pittura barocca e la complessità delle relazioni che gli artisti hanno sviluppato nell’Europa della Controriforma e dell’insorgere della borghesia mercantile.
L’arte barocca del Sei e Settecento è la prima corrente artistica ad assumere una dimensione mondiale, pur mantenendo specificità e caratteri legati alle diverse culture locali e alle sensibilità personali testimoniate in mostra, tra gli altri, da Guido Cagnacci e Andrea Vaccaro, Antoon van Dyck e Jacob Jordaens, Francisco de Zurbarán e Johann Georg Pinsel. All’interno del nostro mondo ancora più globalizzato e connesso, suggestioni, dinamiche e temi tipici dell’arte barocca si possono individuare nei lavori di autori contemporanei lontani tra loro e riuniti da Luc Tuymans in “Sanguine”.