Gioco d’azzardo e Decreto Dignità: che cosa cambia a partire dal 2019

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Il gioco d’azzardo in Italia nel 2018 ha raggiunto numeri sempre più importanti, in particolare nel primo semestre operativo. Successivamente dopo l’entrata in vigore del Decreto Dignità, le cose sono notevolmente cambiate, sotto diversi aspetti che riguardano appunto le norme che vanno a regolamentare la diffusione del gioco, sia di tipo fisico che digitale online.

L’entrata in vigore, avvenuta durante il mese di luglio è stata ufficializzata attraverso una pubblicazione avvenuta sulla Gazzetta ufficiale, lo scorso 9 agosto. In sostanza la legge è intervenuta sulla regolamentazione delle sale da gioco di tipo slots e VLT, modificando alcune tipologie di gioco, ma fatto ancora più eclatante è intervenuta duramente vietando la pubblicità sul gioco d’azzardo, di ogni tipo. Per gioco intendiamo quindi quello dei casinò online così come delle sale da gioco live, mentre nulla è cambiato per quanto riguarda le lotterie nazionali e istantanee.

La situazione reale

Il Decreto Dignità ha invece equiparato sia i giochi d’azzardo che i giochi di abilità come le scommesse sportive o il poker, che secondo gli esperti del settore in questione, non è da paragonare per modalità e regole ai giochi classici come le slots mangia-soldi o la roulette. La roulette, ad esempio attrattiva che viene spesso considerata come la regina dei casinò e delle sale da gioco, è considerato un gioco d’azzardo, nonostante al suo interno sia anch’essa costituita da capacità e abilità che lo rendono un gioco potenzialmente virtuoso, almeno per i giocatori maggiormente esperti e navigati. La proibizione della pubblicità per il gioco scatterà in misura più evidente a partire dal prossimo gennaio 2019, per consentire ai contratti tutt’ora in corso di concludere la loro durata.

Prospettive per il 2019

Ci sarà quindi successivamente una levata di scudi, che andrà ad inficiare anche sulle sale slots, le quale dovranno adeguarsi come avvenuto per i distributori di sigarette, attraverso l’introduzione della tessera sanitaria, per evitare che il gioco possa essere praticato da parte dei minori o di persone affette da patologie certificate del gioco. Si è molto discusso dopo l’attuazione del Decreto, della possibilità di chiudere o di spostare i siti da aree prossime a scuole ed uffici, per evitare appunto la problematica di chi ha manifestato una patologia verso il gioco compulsivo.

Negli ultimi 3 anni attraverso le ASL di competenza territoriale sono state messe a punto delle aree di accoglienza per i soggetti che hanno manifestato questo tipo di problematica. Le unità hanno raggiunto oltre 250 mila casi durante il 2017, mentre il dato non è ancora completo per l’anno in corso, ma sicuramente andrà ad aumentare sensibilmente. Bisogna ricordare come in Italia nel corso dello scorso anno sono stati spesi per il gioco d’azzardo circa 96 miliardi di euro, cifra che sembra essere confermata anche dai dati del 2018. Crescono in pratica tutti i settori, sia quello delle scommesse sportive, sia quello delle sale slots di tipo fisico, mentre il gioco online da casinò o poker room si attesta tra il 9,8 e il 10,6%, rappresentando comunque una nicchia per gli appassionati di gioco digitale e virtuale di tutto rispetto.

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