Berlino è una delle più belle città europee, e del mondo, intrisa di fascino e di storia. Alla domanda “Berlino, cosa vedere?” la risposta è che ci sono tantissime cose da fare e da visitare e riassumerle in dieci punti è davvero un’impresa.
Tuttavia, se si compie un viaggio dai due ai cinque giorni, è possibile godere appieno di quello che offre la città e di respirare l’aria della storia e della cultura che ne ha fatto parte.
La porta di Brandeburgo di Berlino
Conosciuta per lo più dagli eventi recenti che l’hanno vista protagonista, la Porta di Brandeburgo ha origini settecentesche: nel 1788 Guglielmo II decise di far costruire una delle porte di accesso alla città di Berlino sulla falsariga dei Propilei che si trovano nell’Acropoli di Atene.
La porta è sorretta da colonne altre circa 26 metri che sostengono una quadriga che raffigura la Dea della Vittoria che è a bordo di un carro trainato da una quadriga di cavalli. La quadriga che è posta sulla sommità della porta, terminata nel 1791 e realizzata con uno stile dorico-romano riveduto, fu bottino di guerra di Napoleone nel 1806 quando conquistò la città e fu portata a Parigi.
Successivamente, la quadriga ritornò a Berlino grazie ai prussiani nel 1814, salvo poi essere distrutta durante la seconda guerra mondiale. Quella che si vede oggi in realtà è un rifusione che è stata ottenuta grazie alla conservazioni degli stampi originali nella fonderia che li usò ai tempi.
Il Muro di Berlino
Il Muro di Berlino nasce nel 1961, cambiando completamente e per il sempre il volto della città Europea. Infatti, i suoi 170 km di lunghezza, per i 10 metri di altezza, avevano diviso lo stato tedesco in due città: Germania Est (Repubblica Democratica Tedesca) e Germania Ovest (Repubblica Federale di Germania). Una tappa obbligata se vi state chiedendo cosa vedere a Berlino in 3 giorni.
Il Muro, considerato come una linea di confine europea tra le zone d’influenza dell’Unione Sovietica e degli Stati Uniti, dopo aver diviso Berlino per più di 28 anni vennero aperte le frontiere il 9 novembre del 1989, annunciando che era ormai permesso poter andare da una parte all’altra.
Dopo l’annuncio furono gli stessi cittadini, muniti di picconi e vari attrezzi, a cominciare ad abbattere il muro, mentre molti altri cominciarono ad arrampicarvisi. Nel corso di quasi 30 anni di Muro si sono contate circa 136 persone assassinate nel tentativo di scavalcarlo: ad oggi, è rimasto intatto 1 km di muro, decorato con murales coloratissimi nel 1990: questi graffiti sono diventate delle vere e proprie opere e compongono quella che oggi viene chiamata East Side Gallery.
Il Reichstag di Berlino
Inizialmente concepito come sede per le riunioni del parlamento tedesco, il palazzo del Reichstag fu inaugurato nel 1894 e fece da cassa di risonanza quando nel 1918 il Kaiser abdicò e Philipp Scheidemann proclamò la costituzione della Repubblica.
L’edificio subì un notevole incendio nel febbraio del 1933 e questo fanno venne usato come leva dai nazisti per sospendere parte dei diritti civili. Andato distrutto con la seconda guerra mondiale, si decise di restaurarlo e venne aperto proprio nel periodo appena successivo alla caduta del muro: al suo interno venne celebrata la riunificazione della Germania.
In seguito, il Reichstag di Berlino è stato riaperto nel 1999, tornando ad essere il simbolo della democrazia tedesca e sede del Parlamento.
Il Checkpoint Charlie di Berlino
Uno dei simboli della Guerra Fredda è sicuramente il Checkpoint Charlie, luogo di passaggio per andare da una parte all’altra della Berlino divisa. Da qui passavano tutti quello che aveva il diritto di passaggio, come i diplomatici e gli Alleati: questo punto di controllo, infatti, vigilava il confine tra americani e sovietici.
Quella che si vede oggi è una riproduzione del 2000 che rappresenta una guardiola con la presenta di due finti soldati, uno sovietico che volge lo sguardo a Berlino Ovest, e un soldato americano che guarda verso Berlino Est. Anche questa insieme al muro è una tappa obbligata sul vostro programma su cosa vedere a Berlino in 3 giorni.
L’Isola dei Musei di Berlino
Si sta camminando nel centro e si pensa a cosa vedere a Berlino. Ebbene, Al centro del fiume che attraversa la città di Berlino si trova un’isola denominata Isola dei Musei per il fatto di ospitare ben 5 complessi museali di fila. Dichiarata patrimonio dell’umanità dall’UNESCO nel 1999, L’isola dei Musei ne ospita 5: l’Atles Museum (Museo Vecchio) che ospita collezioni di opere dell’Antica Grecia, degli Estruschi e della Roma Antica, e il Neues Museum (Museo Nuovo) che possiede antichità classiche ed opere egizie come il busto di Nefertiti.
E, ancora, l’Alte Nationalgalerie che raccogli opere di pittura e scultura tedesca del XIX secolo, oltre che opere dell’impressionismo sia tedesco che francese e il Bode Museum, che si contraddistingue per la sua collezione di monete. Infine, c’è il Pegamon Museum, che prende il nome dall’altare di Pergamo in esso custodita: oltre ad essa, si trova anche la Porta del mercato di Mileto risalente al 120 a.C.
Isola dei Musei è una buona scelta se il vostro programma risponde alla domanda cosa vedere a Berlino in 5 giorni.
Il Duomo di Berlino
Vicino all’Isola dei Musei, nel quartiere Mitte, si trova il Duomo di Berlino: costruito intorno alla metà del XVIII secolo, nel 1894 l’imperatore Guglielo II ordinò di demolire la precedente chiesa e di edificarne una nuova, facendo posto a un duomo che venne terminato nel 1905.
Pesantemente danneggiato durante la seconda guerra mondiale, il duomo venne in seguito restaurato e la sua cupola, distrutta durante la guerra, venne ricostruita nel 1975. Riaperto nel 1993, della vecchia chiesa si conserva l’altare maggiore, la cripta e l’organo a canne realizzato nel 1905 da Wilhem Sauer.
Il Memoriale dell’Olocausto di Berlino
A pochi passi dalla Porta di Brandeburgo, si trova il Memoriale dell’Olocausto per commemorare le vittime della Shoah. Progettato e realizzato da Peter Eisenman, il Memoriale si divide in 2.711 stele ed è aperto a chiunque lo voglia visitare.
Per la realizzazione di questo memoriale venne indetto un concorso pubblico nel 1994, risultato poi senza assegnazione, e ne venne fatto un secondo nel 1997: i lavori iniziarono nel 2003 e terminarono alla fine del 2004, con l’inaugurazione tenutasi nel maggio successivo.
L’aspetto del Memoriale è volutamente non lineare, atto a dare solitudine alla persona che lo visita: sottoterra, il visitatore può visitare il Punto Informazioni con una mostra che ripercorre le storie di alcune famiglie ebree, oltre che citazioni, biografie e nomi di diverse vittime.
La storia a Berlino è una componente importante e farà parte di qualsiasi programma che risponda alle esigenze di cosa vedere a Berlino in 5 giorni.
Il Tiergarten di Berlino
Il Tiergarten è il polmone verde della capitale tedesca, un perfetto luogo di relax dopo una giornata di passeggio alla scoperta della città. Chi vi capita, può trovare diversi prati e laghetti, ma anche molte piste ciclabili e pedonali.
Inoltre, nella parte sud-over del parco, si trova lo Zoo di Berlino. Sfruttato dai berlinesi per godersi un po’ di fresco o per rilassarsi, il Tiergarten in passato era una riserva per la caccia.
L’Alexandere Platz di Berlino
Tra le cose da vedere a Berlino, c’è la Alexander Platz è una delle piazze più famose di Berlino: nata come luogo per il mercato di bestiame, nel 1805 le venne dato il nome di Alexanderplatz dopo la visita a Berlino dello zar russo Alessandro I.
Teatro dei principali eventi berlinesi e snodo del traffico della città, Alexander Platz (o Alexanderplatz) venne danneggiata durante la seconda guerra mondiale, per poi essere ricostruita e essere circondata da numerosi edifici.
La Torre della Televisione di Berlino
La Torre della Televisione è l’edificio principe dell’Alexander Platz, che si staglia sopra gli altri edifici e monumenti cittadini con i suoi impressionanti 365 metri di altezza.
Ogni metro corrisponde a un giorno dell’anno e un ascensore porta i visitatore ad una sfera di acciaio collocata in cinema: a 203 metri di altezza, si può godere di una vista spettacolare su tutta la capitale.
Fonti: skyscanner, visitberlin