La libertà è sempre stata una concezione pensata dall’uomo e attuata quando possibile. L’uomo ha sempre vissuto con questo concetto in testa che ha cambiato e rivoluzionato il mondo più e più volte.
Tutte le forme artistiche che conosciamo hanno provato ad esprimere questo concetto in linea generale o attuandolo ad un preciso contesto storico, per non dimenticare mai quanto forte e impassibile sia questo sentimento e questo concetto. Ecco, allora, come la libertà è stata espressa in diversi modi nel corso della storia dell’uomo.
Statua della libertà
Uno dei maggiori simboli esistenti al mondo che richiama l’ideale di libertà, non può che essere la Statua delle Libertà di New York. La Liberty Enlightening the World rappresenta la Libertas, dea della Libertà romana ed assume, ora più che mai, il concetto di indipendenza e di libero arbitrio: non è un caso che questa statua abbia in una mano delle tavole che riportano la data della Dichiarazione d’Indipendenza Americana, trascritta in numeri romani e che i piedi (che tendenzialmente non si vedono mai) calpestino delle catene.
Lady Liberty venne realizzata da due artisti francesi di non poca fama: Gustave Eiffel (il realizzatore dell’omonima torre parigina) ne realizzò la struttura interna, mentre Frédéric Auguste Bartholdi realizzò il progetto e si occupò della parte più esterna: se la corona possiede sette punte che rappresentano i sette mari e i sette continenti, la fiaccola simboleggia il fuoco eterno della libertà ed è facile pensare come questa statua (che è stata anche un faro per pochi anni) diventasse la prima cosa vista da parte di chi emigrava in America e, appunto, era alla ricerca della libertà e di una nuova vita.
Dono da parte della Francia come loro ricordo per festeggiare il centenario dell’Indipendenza, la statua venne realizzata con dei fogli di rame battuti con la tecnica a sbalzo, rendendo il tutto molto più leggero, facilmente trasportabile e montabile sul posto.
Inaugurata il 28 ottobre del 1886, sembra che la statua sia stata realizzata sulla base di modelli che diedero ispirazione alla sua realizzazione: sembra che essi siano diversi e molto vari, come la Libertà della Poesia, che si trova sul monumento funebre di Giovanni Battista Niccolini e che si trova nella chiesa di Santa Croce di Firenze, oppure che essa derivi dall’opera marmorea, peraltro molto simile, di Camillo Pacetti, che si trova a sinistra della balconata che sovrasta il portale maggiore del Duomo di Milano, intitolata La Legge Nuova e collocata in quel luogo nel 1810, quindi diversi anni prima.
Le ali della libertà
Le ali della libertà è forse uno dei migliori film della storia del cinema che abbia saputo esprimere al meglio il concetto di libertà. Realizzato nel 1994 e tratto dal racconto di Stephen King intitolato Rita Hayworth e la redenzione di Shawshank, facente parte della raccolta Stagioni diverse, la storia narrata è quella di Andy Dufresne, un dirigente bancario, che viene condannato all’ergastolo, pur essendo innocente, nella prigione di Stato di Shawshank: l’accusa è quella di essere responsabile dell’assassinio di sua moglie e dell’amante di lei.
Andy affronta il carcere sempre a testa alta, facendo appello alla riflessione e alla speranza. Tra i vari carcerati, il protagonista farà amicizia con Red, un uomo di colore ergastolano da trent’anni molto abile nel sopravvivere in quel luogo brutale come il carcere. Andy, nel corso della prigionia, riesce a farsi stimare dal direttore del carcere, diventando il suo consigliere per gli affari loschi: Andy utilizza tutta la sua cultura e furbizia, facendo affluire su un conto bancario, intestato a nome fittizio, il denaro sporco.
Ma per Andy, l’ideale di libertà si fa sempre più forte, tanto da impiegare diversi anni a scavare un cunicolo nella cella. Una volta riuscito ad evadere, si spaccia come titolare del conto fittizio e si recherà in una spiaggia messicana, aspettando che Red lo raggiunga.
Frasi sulla libertà
Molti autori, nel corso della loro vita, hanno cercato di esprimere il concetto di libertà, visto sotto tanti diversi punti di vista. Ecco qualche esempio a riguardo:
- L’uomo crede di volere la libertà. In realtà ne ha una grande paura. Perché? Perché la libertà lo obbliga a prendere delle decisioni, e le decisioni comportano rischi.
(Erich Fromm) - La libertà è la possibilità di dubitare, la possibilità di sbagliare, la possibilità di cercare, di esperimentare, di dire no a una qualsiasi autorità, letteraria artistica filosofica religiosa sociale, e anche politica.
(Ignazio Silone) - La libertà significa essere liberi dalle cose che non ci piacciono in modo da poter essere schiavi delle cose che ci piacciono.
(Ernest Benn) - Mi dicono: se trovi uno schiavo addormentato, non svegliarlo, forse sta sognando la libertà. Ed io rispondo: se trovi uno schiavo addormentato, sveglialo e parlagli della libertà.
(Khalil Gibran) - La libertà è innanzitutto il diritto alla disuguaglianza.
(Nikolaj Berdjaev) - La corrente del fiume non può portare con sé le nuvole che si specchiano. Ha conosciuto una libertà più grande della sua.
(Fabrizio Caramagna) - Non esiste una libertà lenta. La libertà è come una nascita. Finché non siamo pienamente liberi, siamo schiavi. Si nasce tutto in un momento.
(Mahatma Gandhi)
La libertà che guida il popolo
La libertà che guida il popolo è un olio su tela realizzato da Eugène Delacroix nel 1830, un quadro che contiene ed esprime diversi significati allegorici. Nel 1829 Carlo X di Borbone era il re di Francia e decise di affidare il governo a Jules de Polignac. Costui decise di emanare una serie di provvedimenti atti a dare maggior potere all’aristocrazia, riabilitando la censura ed eliminando qualsiasi mezzo e strumento che il popolo avrebbe potuto utilizzare per far sentire la propria voce.
Così facendo, per i cittadini meno abbienti la libertà divenne una questione di principio, tanto da riversarsi nelle strade dal 27 al 29 luglio del 1830, manifestando e chiedendo migliori condizioni di vita. La donna protagonista del quadro, colei che guida in popolo in rivolta, non è altri che la Marianne, la personificazione della Francia e rappresentazione umana della libertà.
La raffigurazione di questa donna è ricca di simbologie: in una mano stringe una baionetta, segno di partecipazione attiva alla rivolta, nell’altra ha una bandiera francese, mentre i suoi piedi sono scalzi e attraversa il campo di battaglia: inoltre ha un seno scoperto e sulla testa ha un copricapo, un berretto frigio, simbolo della repubblica voluta dai rivoluzionari del 1789. Lo sguardo di Marianne è rivolto ai cittadini, con un espressione di incoraggiamento a combattere per i propri diritti: i cittadini rappresentati sono ti tante diverse età e viene messo in rilievo un giovane ragazzo con una pistola, rappresentante del coraggio e della forza giovanile.
Ma non è finita qui: se alla sinistra della donna vi è un uomo con un cilindro sulla testa, simbolo dell’uomo intellettuale pronto a difendere la libertà dei cittadini, ai piedi della stessa si trova un ragazzo che riversa tutta la sua speranza in lei. In ultima istanza, bisogna anche considerare che nel quadro vengono rappresentate delle vittime, segno del duro scontro, e che si può vedere sullo sfondo la cattedrale di Notre-Dame, luogo dei conflitti.
Fonti: IMDb, arteworld, libertyellisfoundation, aforisticamente