Giovedì 6 giugno alle 18.30 alla Pinacoteca di Brera, Sala della Passione, si terrà la presentazione del volume FALSARI ILLUSTRI di Harry Bellet, giornalista di Le Monde. Alla presenza del autore interverranno Marco Voena, gallerista, e Tomaso Piva, antiquario, modererà il dibattito il giornalista Oreste Bossini.
Storie di falsi e di falsari, antichi e moderni. Un libro arguto, appassionante e istruttivo con 8 famosi scandali, storie stupefacenti, ma tutte vere, dai falsi Vermeer alla Tiara di Saitaferne
FALSARI ILLUSTRI di Harry Bellet. Un viaggio alla scoperta del mondo dei falsi d’arte
“Quando Thomas Hoving, ex direttore del Metropolitan Museum di New York, dichiarò nel 1997 che il 40% delle opere nel suo museo erano false, pensammo a un’esagerazione tipicamente americana. Di fatto, ci si domanda invece se la cifra non sia inferiore alla verità […]. Se i falsi possono turbare o mettere in ridicolo gli studiosi, accumulare croste attribuendole a un nome importante può nuocere a lungo non solo alla reputazione dell’artista e al suo diritto morale, ma anche alle ricerche su di lui e sull’epoca in cui ha vissuto. Eppure, ogni nuovo caso suscita l’entusiasmo del pubblico. Artista fallito, ma falsario geniale che riesce a ingannare studiosi e intenditori, il contraffattore passa per un eroe, una sorta di Arsenio Lupin, il ladro gentiluomo che possedeva la Gioconda autentica e la Tiara di Saitaferne (che usava come copritelefono), mentre il Louvre ne custodiva solo le copie…”
Un viaggio che talvolta sconcerta, spesso diverte e sempre appassiona, nel mondo dei falsi d’arte. Si attraversano casi affascinanti, dalle truffe che nell’antichità il greco Pasitele escogitava ai danni di collezionisti Romani, a Michelangelo, che in gioventù non disdegnò pratiche altrettanto discutibili, fino ai casi più recenti, eclatanti e a volte tragici di personaggi come Han van Meegeren, “Vermeer redivivo” che beffò Hermann Göring, o l’inglese Eric Hebborn, geniale autore di disegni capaci di ingannare i maggiori esperti dei maestri rinascimentali.
Da queste vicende, sostiene l’autore, emergono due verità: il falsario “geniale” non esiste (a eccezione di quelli che non si sono fatti prende- re) e… sì, i falsi si trovano ovunque, e sono assai difficili da scoprire.