La ceramica d’arte contemporena inglese all’ICA di Milano

ICA – Istituto Contemporaneo per le Arti di Milano ospita, dal 20 giugno al 15 settembre, due nuovi progetti che offrono un’originale visione delle tendenze attuali nel campo della ceramica d’arte in Gran BretagnaEquivalenze (Equivalence) – new work by Julian Stair e Verso Nuovi Canoni (Towards New Canons) – ceramics and contemporary art in Great Britain. 

La mostra si inserisce nell’ambito del progetto Ceramics con cui ICA Milano intende indagare l’utilizzo della ceramica come medium artistico attraverso una selezione di ricerche che dal Novecento raggiungono la contemporaneità, riconfermando la volontà di mettere in scena le principali urgenze della ricerca artistica attuale nel segno dell’apertura al grande pubblico.

ICA e il progetto Ceramics che indaga l’utilizzo della ceramica come medium artistico dal novecento ad oggi

Equivalenze (Equivalence), il progetto più recente di Julian Stair (Gran Bretagna, 1955), è una riflessione sulla funzionalità del contenitore in ceramica attraverso il contrasto tra la sua dimensione reale, esperita quotidianamente, e il suo ingrandimento di scala. La giustapposizione tra grandezze differenti enfatizza le qualità formali dell’oggetto, inteso nella sua purezza di archetipo, in linea con la ricerca portata avanti dall’artista sulle ceramiche funzionali realizzate a mano e sul loro ruolo nella società, nell’arte e nella cultura di oggi.

La mostra collettiva Verso Nuovi Canoni (Towards New Canons), a cura di Tommaso Corvi-Mora, presenta le opere di sei artisti britannici contemporanei che hanno scelto la ceramica come medium privilegiato: Sam Bakewell (Gran Bretagna, 1983), Lubna Chowdhary (Tanzania, 1964), Tommaso Corvi-Mora (Italia, 1969), Bethan Lloyd Worthington (Gran Bretagna, 1982), Matthew Raw (Gran Bretagna, 1984) e Matthew Warner (Gran Bretagna, 1989).

Il percorso espositivo testimonia la complessità e la vivacità dei differenti approcci alla scultura ceramica, accostando opere e pratiche molto diverse tra loro: il revival di vasi ispirati allo stile Wedgwood meticolosamente realizzati da Warner; gli oggetti ibridi di Chowdhary; gli esperimenti condotti da Bakewell con l’impasto di porcellana Parian; la riflessione di Corvi-Mora sul ruolo commemorativo e celebrativo del contenitore, scelto come principale veicolo espressivo; l’esplorazione di Raw sulle proprietà fisiche e comunicative della mattonella; le opere “portali” di Lloyd Worthington, che apportano una dimensione spirituale e filosofica alla fisicità dell’oggetto.

Leggi anche: Amore, desiderio, poesia e mito: i Preraffaelliti in mostra a Milano