Ferrara, cosa vedere: storia, attrazioni e info utili

A volte siamo così attirati da quello che è lontano che ci dimentichiamo di tutte le meraviglie del nostro territorio. Oggi andremo, infatti, a scoprire insieme le bellezze della città di Ferrara.

Ferrara: informazioni generali

In Emilia Romagna si trova Ferrara, capoluogo dell’omonima provincia, una piccola cittadina di poco più di 130 mila abitanti. Sede della famosa Università degli Studi di Ferrara nonché dell’arcidiocesi di Ferrara-Comacchio, la città basa la sua ricchezza economica principalmente sull’agricoltura e l’industria.

Il suo territorio è infatti prevalentemente agricolo ma ci sono zone in cui sono sorte piccole e medie imprese, soprattutto petrolchimiche. Inoltre, parte della città utilizza un sistema di teleriscaldamento che viene alimentato da energia geotermica.

Nella località di Casaglia, in provincia di Ferrara, negli anni cinquanta fu scoperto questo grande giacimento geotermale oggi utilizzato per estrarre l’acqua direttamente a cento gradi. Sfruttando questo giacimento, collocato a duemila metri di profondità, negli anni settanta fu costruito un impianto per l’utilizzo di quest’energia per la produzione del calore. Questo è il più importante impianto in Italia che utilizza un modello di fonte energetica rinnovabile.

Ferrara: la storia

Rispetto alle sue vicine di casa quali Ravenna, Spina e Voghenza, Ferrara ha delle origini più recenti ma meno documentate. Non sappiamo da dove derivi esattamente il suo nome ma c’è chi ipotizza possa derivare dall’abbondanza di ferro lavorato nel territorio o dalla coltivazione del farro anch’esso abbondante nel ferrarese.

Ferrara nasce a seguito delle continue invasioni barbariche avvenute nel territorio tra il VII e VIII secolo mentre papato e impero bizantino continuavano a contendersi il poter sulla sede vescovile. Sede che fu successivamente spostata al borgo di San Giorgio, luogo che oggi corrisponde all’antica basilica di San Giorgio fuori le mura.

Dopo i bizantini, fu la volta dei Longobardi che occuparono l’intero territorio ferrarese. In più, le città di Ravenna, Bologna e Adria furono donate da Pipino III detto Il Breve, re dei Franchi, a papa Stefano II. Mentre in Europa la nazione germanica si espandeva sempre di più, arrivando a toccare anche il nord d’Italia, Ferrara rimase sotto il controllo della Chiesa.

La presenza di due poteri distinti ma complementari (potere politico e Chiesa) se il territorio ferrarese portò molti benefici alla città. Nel 1135, infatti, la nuova sede vescovile fu spostata alla cattedrale di Ferrara e di lì a poco nacquero molti nuovi edifici come il palazzo del municipio. Senza contare che vennero costruite nuove strade lungo il fiume Po.

Durante la seconda parte del medioevo, la città di Ferrara fu a lungo contesa tra le famiglie dei guelfi e ghibellini. Le lotte tuttavia cessarono quando l’ultima eredi della famiglia Adelardi (guelfi) andò in sposta a Azzo VI d’Este. Questo matrimonio sancì la vittoria dei guelfi e, di conseguenza, degli estensi.

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Tuttavia l’egemonia estense non durò a lungo. A partire dal 1240 la nuova famiglia al potere fu attaccata da bolognesi, mantovani e veronesi. Quando furono gli stessi ferraresi a rivoltarsi contro di loro, furono costretti a chiedere aiuto alla Repubblica di Venezia. Quest’alleanza costò moltissimo agli Este che finirono col dover chiedere protezione al papato, offrendo il feudo di Ferrara a Papa Clemente V.

Dal 1308 iniziarono delle guerre per il controllo del territorio ferrarese tra la Repubblica di Venezia e lo Stato della Chiesa, soprattutto per la roccaforte di Castel Tedaldo. Il conflitto si concluse nel 1332 con la vittoria degli estensi.

La casa d’Este regnò su Ferrara per ben tre secoli duranti i quali la città si trasformò al livello urbanistico e culturale. Sorsero nuovi palazzi, giardini e monumenti spiccatamente rinascimentali e ben presto il piccolo centro ferrarese divenne culla di cultura e innovazione. Nacque la zecca, l’università, la scuola ferrarese in pitture e alcune delle personalità più illustri della cultura e dell’arte rinascimentale si formarono proprio qui.

Arrivarono a Ferrara Giovanni Bellini, Matteo Maria Boiardo, Ludovico Ariosto e Torquato tasso. In questo stesso periodo l’allievo del musicista ferrarese Luzzasco Luzzaschi, conosciuto come Girolamo Frescobaldi, divenne l’organista di San Pietro a Roma. Grazie all’università, inoltre, su richiesta di Alberto V d’Este, furono invitati in città Niccolò Copernico, Giovanni Pico della Mirandola, Paracelso e Gabriele Falloppio.

Alla famiglia d’Este si deve anche la nascita di una comunità ebraica a Ferrara. Fu, infatti, Ercole I d’Este nel 1492 ad accogliere gli ebrei cacciati dalla Spagna dai re cattolici, i quali formarono la prima comunità ebraica perfettamente integrata in Italia.

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La stabilità di Ferrara cambiò quando nel 1598, il feudo tornò nelle mani della Chiesa. Non avendo eredi legittimi, Alfonso II d’Este fu costretto a cedere il controllo del territorio a papa Clemente VIII. La chiesa fece subito costruire la sua fortezza attorno al feudo, distruggendo di fatto molte dei palazzi e dei quartieri nati sotto i d’Este. La comunità ebraica fu costretta a trasferirsi nel cosiddetto ghetto di Ferrara, costruito nel 1627.

Con l’entrata in scena nel XIX secolo di Napoleone Bonaparte, Ferrara passò dall’egemonia dello stato pontificio a quella dell’impero napoleonico. Emblematica fu la sostituzione della statua di papa Alessandro VII con quella di Napoleone sulla colonna di piazza Ariostea.

Questo secolo tuttavia fu caratterizzato da continue lotte per il potere, irruzioni di intrusi d’oltralpe, guerre intestine e guerre contro lo stato pontificio. Solo nel 1849 la Chiesa fu costretta a cedere il controllo di Ferrara agli austriaci. Ma senza dubbio il cambiamento maggiore fu quello avvenuto tra il 1859 e il 1861, con l’adesione al Regno d’Italia.

Il XX fu un secolo importante per Ferrara, soprattutto durante gli anni della seconda guerra mondiale. Con l’avvento del Fascismo di Mussolini e l’emozione delle leggi razziali, crebbe sempre di più la distanza tra la borghesia e la comunità ebraica presa di mira dal regime. Nonostante i molteplici episodi di violenza contro gli ebrei, questo è uno dei periodi di rinascita urbanistica e culturale per la città.

Con la fine della guerra il 24 aprile del 1945, Ferrara iniziò la sua ricostruzione. In questo periodo, e nei decenni successivi, nacquero molti nuovi quartieri, stazioni, stradi, palazzi moderni e strutture all’avanguardia. La città tornò a essere un centro della cultura e dell’arte e nel 1995 entrò a far parte della lista del Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO.

Cosa vedere a Ferrara
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Cosa vedere a Ferrara

Ora che ne sappiamo un po’ di più sull’affascinante storia di Ferrara, possiamo scoprire insieme quali sono le attrazioni e monumenti più belli da visitare. Eccone alcuni…

Castello Estense: costruito nel 1385, fu la fortezza del controllo politico e militare della famiglia estense. Il castello di epoca medievale, è anche detto di San Michele poiché la sua prima pietra è stata posata il 29 settembre del 1385, giorno, appunto, di San Michele. Il progetto della struttura fu commissionato da Niccolò II d’Este all’architetto Bartolino da Novara, autore già dei castelli di Pavia e Mantova.

La struttura, come quelle tipicamente medievali, è formata da un’imponente cinta muraria e da quattro torri, la torre Marchesana, di San Paolo, di Santa Caterina e dei Leoni. Le torri fungevano da punti di avvistamento dei nemici invasori e le mura e i ponti levatoi avevano il compito di impedirne l’accesso.

Palazzo dei Diamanti: è uno dei monumenti rinascimentali più famosi di Ferrara. Fu commissionato da Sigismondo d’Este, fratello del duca Ercole I d’Este, a Biagio Rossetti nel 1492. Negli anni novanta del novecento alcuni studiosi trovano documenti contrastanti circa la paternità del progetto del palazzo che quindi resta ancora semi sconosciuta. Oltre al Rossetti, infatti, intervennero altre ‘mani’ e la costruzione vera e propria del palazzo iniziò solo nel 1493. I Lavori terminarono nel 1503. L’edificio tuttavia venne modificato ulteriormente tra il 1567 e il 1570 da Galassio Alghisi. Il Palazzo dei Diamanti fu abitato, seppur in maniera discontinua, dalla famiglia d’Este, fino al 1598 quando la Chiesa mise di nuovo le sue grinfie su Ferrara.

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Pinacoteca Nazionale: Oltre alla sua meravigliosa architettura rinascimentale, nel palazzo dei Diamanti è possibile visitare la splendida Pinacoteca Nazionale. Nel piano nobile del palazzo c’è un’enorme raccolta di opere d’arte, dipinti della scuola ferrarese tra il 1200 e il 1700. Qui potrete ammirare opere come il Trionfo di Sant’Agostino di Serafino de’ Serafini, la Madonna col Bambino di Gentile da Fabriano, il Cristo con l’animula della Madonna di Andrea Mantegna, il Martirio di San Maurelio del Guercino e moltre altre ancora.

Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah – MEIS: fino al 1992 questo edificio era utilizzato come carcere cittadino. Successivamente fu trasformato in un museo che ospita la storia degli ebrei e della Shoah in Italia. Si trova in via Piangipane 81, proprio di fianco alla cinta muraria rinascimentale della fortezza estense.

La struttura nasce nei primi anni del novecento con lo scopo di sostituire il vecchio edificio del convento di San Paolo. Nel 1912 fu inaugurato il carcere che è rimasto attivo fino al 1992. Quando fu costruito una nuovo carcere, questa struttura fu sgomberata e lasciata vuota per anni. Solo nel 2011, dopo un lungo restauro, è stato inaugurato il MEIS.

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Cattedrale di San Giorgio: è la chiesa dell’arcidiocedi di Ferrara-Comacchio nonché il luogo di culto cattolico principale della città. Si trova nel centro della città, di fronte al Palazzo Comunale, non molto lontano dal Castello Estense.

Costruita interamente in marmo bianco, la facciata della cattedrale presenta tre cuspidi, logge e arcatelle, rosoni, statue e tantissimi bassorilievi. In basso, proprio sopra l’imponente porta centrale, ci sono due opere dello scultore Nicholaus ovvero la statia di San Giorgio, protettore di Ferrara, e le Scene del Nuovo Testamento. All’interno – nonostante nell’atrio si possa ancora vedere qualche dettaglio di epoca medievale – la cattedrale si presenta in tutto il suo splendore barocco, con tre navate e un meraviglioso altare centrale realizzato da Celio Tirini. Nella struttura, oltre a marmi, statue dei santi, è possibile visitare la tomba di Papa Urbano III.

Museo della Cattedrale: a pochi passi dalla Cattedrale di San Giorgio, c’è un museo che raccoglie al suo interno alcuni dei capolavori provenienti proprio dalla cattedrale. ll museo della Cattedrale nacque nel 1929 grazie alla collaborazione dell’arcivescovo Ruggero Bovelli e di Renzo Ravenna ma solo nel 2000 venne trasferito nell’ex Chiesa di San Romano, sua sede attuale.

Nello spazio espositivo, potrete ammirare codici miniati del ‘300 e ‘400, bassorilievi, ritratti, lapidi, resti di un pulpito dell’VIII secolo. Ancora, c’è una ricostruzione del campanile della cattedrale e di come avrebbe dovuto originariamente essere.

Carolina Bonito
Carolina Bonito
Esperta di cinema e televisione sin dai tempi del Big Bang e redattrice freelance, è adesso collaboratrice per Lifestar, caporedattrice di Cinefilos Serie tv e collaboratrice di Cioè.