Fondazione Prada e la sfida digitale in tempo di “quarantena”

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Alla seconda settimana di emergenza sanitaria tutte le istituzioni culturali italiane si sono ormai attrezzate per garantire la fruizione digitale per ovviare alla chiusura temporanea dei  propri spazi.

Un momento di “pausa forzata” che lascia spazio, però, ad una riflessione più profonda sul ruolo delle istituzioni culturali e sulla loro capacità attrattiva verso una società che è sempre più connessa e che usa il device per fruire della realtà che la circonda.

Le istituzioni culturali italiane e la sfida digitale

Fondazione Prada
Veduta di “Atlas”. Foto: Delfino Sisto Legnani e Marco Cappelletti

Interessante, in quest’ottica, il progetto lanciato da Fondazione Prada, che ha deciso di ripensare ed intensificare la propria presenza digitale per trasformare un periodo di crisi in un’opportunità di studio e approfondimento. Al cento di questo cambiamento una domanda, (atavica forse) A cosa serve un’istituzione culturale?

Una nuova sfida appunto, in un contesto in cui la cultura non è solo utile e necessaria, ma deve essere vissuta come qualcosa di coinvolgente e attrattivo per dei visitatori remoti. In assenza di un pubblico fisico, diventa infatti indispensabile inventare nuovi linguaggi per non restare muti.

Attraverso il sito web (fondazioneprada.org) e i canali social  (Instagram, Facebook, Twitter, Vimeo e YouTube)  la Fondazione ha lanciato un laboratorio di idee in cui testare nuovi formati e codici che possono trovare un ulteriore sviluppo in futuro, oltre l’attuale emergenza.

Le iniziative di Fondazione Prada

“Glossary”: un percorso nella storia di Fondazione Prada, un “glossario” della fondazione che ne analizza la storia e l’identità. Ogni voce riunisce più progetti realizzati dal 1993 a oggi nei diversi ambiti d’azione: arte, cinema, danza, musica, architettura e filosofia. Con la pubblicazione di immagini e video di archivio, testi inediti, estratti dai cataloghi e commenti della stampa, si creano percorsi tematici e dialoghi ideali tra le varie attività.

“Inner Views”: sostituto della visita fisica delle tre mostre aperte recentemente, The Porcelain Room, Storytelling e K, con un’esperienza virtuale di apprendimento e conoscenza. Interviste, immagini, video inediti e focus sulle opere esposte avvicinano il pubblico ai contenuti dei tre progetti da una prospettiva interna, intima e coinvolgente.

Fondazione Prada Liu Ye: Storytelling
“Liu Ye: Storytelling” Fondazione Prada. Ph. Roberto Marossi

“Outer Views”: non solo fondazione, ma uno sguardo a ciò che avviene al di fuori delle proprie sedi, alla ricerca delle opere della Collezione Prada in prestito a istituzioni e musei internazionali, in occasione di mostre collettive e personali, come le recenti retrospettive di Donald Judd, Richard Artschwager e Bruce Nauman.

“Perfect Failures”: disponibile dal 5 aprile sulla piattaforma di streaming online di film d’autore,  il progetto propone film d’autore accompagnai da materiali inediti e native content che rifletteranno sull’esperienza dello streaming, informazioni sui film selezionati e curiosità sui registi.

“Accademia aperta”: Lo spazio della Fondazione dedicato all’infanzia ideato nel 2015 dalla neuropediatra Giannetta Ottilia Latis, oggi curato dal pediatra neonatologo Gabriele Ferraris, raccoglie 5 anni di attività in un progetto video pensato per i bambini. I contributi di architetti, pedagoghi, artisti, scienziati, registi e musicisti danno così vita a diversi percorsi tematici.

“Reading”: una nuova iniziativa editoriale che prevede la realizzazione di podcast scaricabili da una piattaforma collegata al sito web della fondazione. Il pubblico potrà ascoltare gratuitamente la lettura di testi estratti dai libri pubblicati dalla fondazione dal 2012 ad oggi. La raccolta comprende più di 50 saggi critici e testi di narrativa.

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