Le sale espositive di Palazzo Grassi a Venezia riaprono al pubblico accogliendo, dall’11 luglio Ā 2020 al 10 gennaio 2021, due importati mostre monografiche:Ā Henri Cartier-Bresson. Le Grand JeuĀ e Once Upon a Dream dedicata allāartistaĀ Youssef Nabil.Ā
Henri Cartier-Bresson. Le Grand Jeu, lo sguardo di cinque curatori sullāopera diĀ Cartier-Bresso a Palazzo Grassi
Realizzata in collaborazione con laĀ BibliothĆØque nationale de France, dove la mostra sarĆ presentata nella primavera 2021, e con laĀ Fondation Henri Cartier-Bresso,Ā Henri Cartier-Bresson. Le Grand JeuĀ mette a confronto lo sguardo di cinque curatori sullāopera di Cartier-Bresson (1908 ā 2004), e in particolare sulla āMaster Collectionā,Ā una selezione di 385 immagini che lāartista ha individuato agli inizi degli Settanta, su invito dei suoi amici collezionisti Jean e Dominique de Menil, come le piĆ¹ significative della sua opera.
La fotografaĀ Annie Leibovitz,Ā il registaĀ Wim Wenders,Ā lo scrittoreĀ Javier Cercas,Ā la conservatrice e direttrice del dipartimento di Stampe e Fotografia della BibliothĆØque nationale de FranceĀ Sylvie Aubenas,Ā il collezionistaĀ FranƧois Pinault,Ā sono stati invitati a loro volta a scegliere ciascuno una cinquantina di immagini a partire dalla āMaster Collectionā originale, della quale esistono cinque esemplari.Ā Attraverso la loro selezione, ognuno di loro porta, nelle sale di Palazzo Grassi, la propria visione personale della fotografia, e dellāopera di questo grande artista.
Once Upon a Dream,Ā immagini realizzate con una tecnica tradizionale egiziana da Youssef Nabil
Affianca la mostra dedicata a Cartier-Bresso, che occupa il primo piano di Palazzo Grassi, Ā una monografica sullāartistaĀ Youssef NabilĀ (Il Cairo, 1972), dal titoloĀ Once Upon a Dream.Ā Le opere in mostra, realizzate con la tecnica tradizionale egiziana largamente utilizzata per i ritratti fotografici di famiglia e per i manifesti dei film che popolavano le strade de Il Cairo, sono fotografie successivamente dipinte a mano da Youssef Nabil e restituiscono la suggestione di un Egitto leggendario tra simbolismo e astrazione.
La ricerca dei reperti identitari, le preoccupazioni ideologiche, sociali e politiche del XXI secolo, la malinconia di un passato lontanoĀ sono i soggetti che Nabil predilige nella sua ricerca artistica. Lāesposizione invita a unāimmersione libera nella carriera dellāartista attraverso sezioni tematiche che riproducono i suoi primi lavori fino alle opere piĆ¹ recenti. Ad arricchire il percorso la produzione video di Nabil con i suoi tre videoĀ Arabian Happy Ending, I Saved My Belly Dancer e You Never Left.