La libertà del Ristorante AALTO Part Of IYO nasce dalle origini dei suoi protagonisti: il patron Claudio Liu, nato in Cina e cresciuto in Italia; chef Takeshi Iwai, giapponese ma vive e lavora nel nostro paese da 13 anni. Entrambi interpretano il mestiere senza pregiudizi: di stile, di geografia, di concetto. Entrambi inseguono una cucina aperta, autentica, contemporanea.
Inaugurato a novembre 2019, si trova al primo piano della Torre Solaria, nel distretto di Porta Nuova, luogo simbolo di una città sempre più cosmopolita, aperta e proiettata nel futuro. Da giugno 2020, IYO Aalto si evolve e diventa AALTO Part Of IYO. Già al timone di IYO Experience – l’unico ristorante di cucina giapponese con una stella Michelin in Italia – con il suo secondo ambizioso progetto Claudio Liu ha formulato un linguaggio gastronomico inedito. Progettato dall’architetto Maurizio Lai, lo spazio di AALTO Part Of IYO (320 mq) è coerente col pensiero di Claudio Liu e con la filosofia di cucina di chef Takeshi Iwai. Materiali naturali, legno di noce, porfido, ottone e pelle si combinano a elementi ad alto tasso tecnologico. Materia e superfici si compongono e si scompongono in un dinamismo continuo che però trova un equilibrio stabile tra visibile e invisibile. I tavoli in legno di noce, progettati per la sala, sono stati pensati come un’ordinata scacchiera. I tasselli a farfalla sulla loro superficie sono stati decorati in ottone per evidenziare bene le parti in legno del piano. Le forme in porfido si scompongono in porzioni geometriche e sono ricomposte attraverso decorazioni in ottone, che riproducono l’idea del kintsugi, l’arte giapponese di “riparare con l’oro”. Le scansioni del piano del tavolo, riunite in un intreccio unico e irripetibile di linee, hanno anche una funzione pratica, permettendo di trovare una posizione precisa per ogni oggetto della mise en place.
“La mia cucina non è fusion, ma gioca tra culture diverse”, afferma deciso Takeshi Iwai, chef di AALTO Part Of IYO. Il suo credo gli impone di valorizzare, senza stravolgere, ingredienti innanzitutto locali: “Prima di tutto viene la materia”, spiega, “che deve essere ineccepibile”. Poi arriva il pensiero sull’esecuzione, che mira a piatti inediti, espressioni di combinazioni armoniche tra aromi e sapori. Un esercizio in equilibrio tra tecnica, precisione e ricerca, con il gusto che si erge a fondamento prepotente di ogni piatto.
Il percorso gastronomico di AALTO Part Of IYO si compone di due menu degustazione (da 8 oppure 5 portate, 135 e 110 euro) e di un’offerta alla carta. I primi due percorsi seguono la logica della carta bianca, colorata a seconda delle disponibilità quotidiane e dell’estro del momento del cuoco. “Mi piace sperimentare e creare per gli ospiti piatti sempre diversi”, afferma lo chef Takeshi Iwai, “perché stupore e sorpresa sono ingredienti fondamentali, al pari delle materie prime”. La carta degli inizi include quattro piatti per portata, di cui uno vegano.
La carta dei vini conta su 600 referenze, con un’ampia selezione di Borgogna, Champagne e bollicine italiane, vini biodinamici e naturali. Accompagna inoltre l’esperienza gastronomica una selezione importante di tè, distillati, liquori e whisky giapponesi.