A sei anni dalla sua scomparsa il Museo del Novecento ospita, a partire dal 9 ottobre 2020, la prima mostra monografica dedicata da un’istituzione pubblica a Carla Accardi (1924-2014).
Il progetto, prodotto da Comune di Milano|Cultura, Museo del Novecento ed Electa, fa parte del palinsesto“I talenti delle donne”, promosso e coordinato dall’Assessorato alla Cultura, che fino ad aprile 2021 proporrà iniziative multidisciplinari dedicate alle donne protagoniste nelle arti e nel pensiero creativo.
Carla Accardi. Contesti, il ritratto della prima astrattista italiana riconosciuta internazionalmente
La mostra Carla Accardi. Contesti ripercorre la vita e la carriera dell’artista trapanese in tutte le sue sfaccettature, una lettura inedita che mette al centro il panorama e il contesto storico, sociale e politico con cui l’artista si è rapportata. Attraverso quasi 70 opere, fotografie e documenti dell’Archivio Accardi San lippo, il progetto espositivo rivela il vivace orizzonte visivo costellato di confronti linguistici, intrecciati spesso anche con artisti più giovani, restituendo il ritratto di una donna coraggiosa e sperimentatrice che, in un momento in cui le istanze della pittura erano di competenza pressoché maschile, è diventata la prima astrattista italiana riconosciuta internazionalmente.
Una serie di sale, cronologiche e tematiche, che raccolgono le opere, dipinti, plastiche (sicofoil) e installazioni, che hanno fatto parte delle prestigiose e fondamentali rassegne, mostre personali ed esposizioni collettive, italiane e internazionali, a cui prese parte Carla Accardi fin dai suoi primissimi esordi. All’interno della scansione storica poi, il percorso si articola in sezioni tematiche: l’esordio corale entro il costruttivismo di Forma 1; le Strutture degli anni ’50; le riflessioni analitiche sui Colori dei primi anni ’60; le precoci proposte con Plastiche e Installazioni nei secondi anni ’60; la riduzione concettuale dei Trasparenti e Telai degli anni ’70; e infine il ritorno alla pittura, testimoniato dalle grandi tele realizzate a partire dagli anni ’80.
Curata da Maria Grazia Messina e Anna Maria Montaldo con Giorgia Gastaldon, la mostra si inserisce con coerenza in una linea di ricerca che distingue il recente operato del Museo: la riproposta e la rilettura di personalità femminili attestate del Novecento italiano, quali Margherita Sarfatti, Giosetta Fioroni e Adriana Bisi Fabbri, o la ri-contestualizzazione storico-artistica di guru finora disattese ma di primaria importanza nella ricerca intermediale della seconda metà del Novecento, come Marinella Pirelli, Amalia del Ponte, Renata Boero.