“…la ricerca intuitiva della forma unica che dia la continuità nello spazio” così Umberto Boccioni descriveva Forme uniche di continuità nello spazio, una delle opere più note del grande artista italiano.
Un’icona del modernismo che rappresenta il culmine della ricerca scultorea di Boccioni. Un’immagine fluida e dinamica che incarna alla perfezione lo spirito della società occidentale che, a inizio Novecento, diventava sempre più industrializzata e secolarizzata.
Forme uniche di continuità nello spazio: cosa rappresenta? Analisi dell’opera
Ad un primo sguardo è facile rintracciare tra le linee sinuose di Forme uniche una figura umana che cammina in avanti. Un “uomo” privo degli arti superiori e stilizzato nella sua struttura anatomica; si riconosco infatti, distintamente, alcuni muscoli come i polpacci e l’articolazione del ginocchio.
Ma l’attenzione viene subito catturata dalle cavità e dai rilievi, dai pieni e vuoti che, con la luce regalano, uno spettacolare gioco di chiaroscuri. Questa costruzione infatti, da l’impressione di trovarsi davanti ad una macchina piuttosto che ad una figura umana. Un ingranaggio in movimento le cui parti si incastrano alla perfezione.
Da un lato il corpo sembra essere pieno, ma se ci si sposta ecco che lo stesso elemento svela una cavità. In questo modo sembra che la figura si modelli sullo spazio circostante, che assume così la funzione di plasmare le forme. Allo stesso modo i contorni irregolari, le linee curve e concave del profilo, dilatano la scultura proiettandola nello spazio.
10 curiosità su Forme uniche di continuità nello spazio di Umberto Boccioni
- Manifesto del movimento Futurista. Il Futurismo, all’inizio del XX secolo, poneva al centro della propria ricerca artistica l’idea della modernità. Nelle opere di Marinetti, Balla e Boccioni sono la bellezza della macchina, l’estetica della velocità e del movimento, lo sviluppo industriale e il cambiamento a farla da padrone. Con le sue linee sinuose e rivoluzionarie, lo slancio aerodinamico e l’impressione di movimento Forme uniche è l’incarnazione perfetta di questa celebrazione del futuro.
- Boccioni non ha mai visto l’opera. Boccioni ha realizzato il bozzetto originale in gesso di Forme uniche nel 1913. Sfortunatamente però l’artista muore improvvisamente nel 1916, cadendo da cavallo, prima di vedere l’opera realizzata. Le prime riproduzioni in bronzo, infatti, risalgono al 1931 quando l’orinale in gesso e una copia in bronzo sono state esposte a San Paolo, in Brasile.
- Galeotto fu… un ragazzo che giocava a calcio. Boccioni ha avuto l’idea di realizzare la sua opera osservando un giocatore di calcio. Lo scatto, che l’artista milanese ha impresso in quella forma sinuosa, è quello di un ragazzo che, con un gesto attentamente calcolato, tira un calcio ad un pallone. Un gesto atletico, mediato dallo sguardo di Boccioni, che diventa la rappresentazione plastica del pensiero artistico e filosofico Futurista.
- Dimensioni ridotte. Guardando le immagini di Forme Uniche di continuità nello spazio si può avere l’impressione che si tratti di un’opera monumentale. In realtà, l’originale del 1913, misura circa 126,4 cm di altezza, 89 cm di profondità e 40,6 cm di larghezza. Anche le copie realizzate successivamente non si discostano da queste “dimensioni ridotte”.
- Archetipo nella storia dell’arte. Nonostante sia considerato il simbolo della modernità, Forme uniche strizza l’occhio al passato. La figura umana raffigurata in movimento, infatti, è un soggetto ricorrente nella Storia dell’Arte. Ne sono un esempio la Nike di Samotracia, realizzata nell’antica Grecia e oggi al Louvre, o la stupefacente tela di Guido Reni Atalanta e Ippomene, del 1620.
Un caposaldo del primo Futurismo italiano frutto di una attenta e approfondita ricerca artistica
- Dove si trova? Come detto in precedenza, dalla morte di Boccioni sono state realizzare diverse copie di Forme uniche di continuità nello spazio. 14 sono le riproduzioni in bronzo ad oggi conosciute, tutte prodotte tra il 1931 e 1972. L’originale in gesso e la prima copia del 1931 si trovano al Museo di Arte Contemporanea, a San Paolo del Brasile. Mentre due bronzi sono conservati a New York, uno al MoMa e uno a MET. Anche l’Italia, patria di Boccioni e del Futurismo, ospita due riproduzioni in bronzo. Una realizzata nel 1949 al Museo del Novecento di Milano e una alla Galleria Nazionale di Cosenza. Infine una copia è nella collezione della Tate Modern a Londra.
- Due punti di vista differenti. Quasi tutte le immagini che raffigurano l’opera di Boccioni la ritraggono lateralmente, ma c’è un’altro punto di vista che ne stravolge completamente la percezione. Lateralmente la scultura dà l’impressione di muoversi proiettata in avanti, ma spostandosi tutto cambia. Frontalmente, o di tre quarti, il movimento diventa una torsione. La linee si avvolgono intorno alla figura, dando l’impressione di una rotazione che espande la figura anche in verticale e non solo nello spazio orizzontale.
- Un’opera da record. L’11 novembre 2019 Christie’s a New York ha battuto all’asta un’originale di Forme uniche di continuità nello spazio per 16,2 milioni di dollari. Era la prima volta, in oltre 50 anni, che l’opera appariva sul mercato. La scultura, valutata inizialmente tra i 3,8 e 4,5 milioni di dollari, ha segnato con quest’asta il nuovo record di quotazione dell’artista italiano.
- Non solo musei e collezioni private. Per ammirare una riproduzione del bronzo di Boccioni non c’è bisogno di andare al Museo. Una sua copia, infatti, passa quotidianamente inosservata tra le nostre mani, raffigurata sul retro della moneta da 20 centesimi di euro coniata per l’Italia.
- Arte e Videogames. A quanto pare Forme uniche ha stretto un legame inossidabile con il mondo dei videogiochi. L’opera viene omaggiata nel gioco Gran turismo Sport, diventando uno dei simboli nel titolo assieme al logo del gioco. Mentre una replica in scala del bronzo di Boccioni, viene consegnata come trofeo ai vincitori del campionato e-sport mondiale FIA GT, la competizione organizzata e professionistica di videogames.