Leonardo di ser Piero da Vinci, in arte Leonardo da Vinci, fu artista, inventore e scienziato, giusto per citarne alcuni, nonché uno dei più grandi geni di sempre.
Nato e vissuto tra la seconda metà del quattrocento e la prima metà del cinquecento la sua vita fu oggetto di studi e ricerche di moltissimi tanto che ancora oggi viene descritta e raccontata non solo nei più grandi libri d’arte e di storia, ma anche nei romanzi e nei film come Io, Leonardo che e nelle serie televisive come la recentissima serie-evento su Rai 1 Leonardo.
Tanti, tantissimi sono i suoi quadri celebri anche se sicuramente due si giocano il primo posto sul podio dei più amati e ammirati. Stiamo parlando de Il Cenacolo, o Ultima Cena, e La Gioconda.
L’ultima Cena di Leonardo da Vinci
- Il momento. L’Ultima Cena di Leonardo da Vinci, situata nel refettorio di Santa Maria delle Grazie a Milano, è uno dei più grandi esempi d’arte. Leonardo immortalò il momento immediatamente successivo alla nota frase di Gesù “in verità io vi dico che uno di voi mi tradirà“. Proprio per la scelta del momento è possibile ammirare i moti dell’anima che hanno colpito gli apostoli e le reazioni di ognuno di loro. La rappresentazione a gruppi di tre ci permette di percepire sia la reazione del singolo, sia la reazione del piccolo gruppetto. Altra particolarità rispetto alle rappresentazioni dell’epoca, i commensali sono tutti posti dalla stessa parte del tavolo.
- L’ambiente. L’opera si trovava nel refettorio e, se proviamo a immaginarci la sala com’era allora, capiremo subito che è stato realizzata come se fosse una continuità dell’ambiente stesso. La percezione doveva essere che la cena si stesse consumando proprio in quel momento.
- La tecnica sperimentale. Forse non tutti sanno che l’Ultima Cena di Leonardo da Vinci è stata fatta con una tecnica sperimentale che prevedeva una tecnica a secco direttamente sulla parete de refettorio. In questo modo l’artista è riuscito a realizzare l’opera con calma e a tornare sui dettagli anche in un secondo momento (cosa che ama molto fare), cosa che non si poteva fare con una tecnica a fresco. Questa tecnica però si è rivelata sin da subito una scelta sbagliata, anche a causa dell’ambiente umido. Solo pochi anni dopo infatti le figure cominciarono a scomparire e a perdere i loro lineamenti ben definiti.
- Le copie. Oggi non ci è più possibile ammirare i dettagli del dipinto, dagli oggetti sul tavolo fino allo studio approfondito dei volti, ma possiamo farci un’idea grazie alle tante copie tra le quali quella del Giampietrino del 1515, o quella di Marco D’Oggiono risalente al 1505-1520.
Leonardo da Vinci La Gioconda
5. Chi è la Gioconda. La Monna Lisa o Gioconda di Leonardo da Vinci situata al Louvre di Parigi, raffigura una donna vestita secondo gli abiti dell’epoca. Non è certo chi sia, c’è chi vi riconosce Lisa Gherardini, moglie di Francesco del Giocondo, dal quale prese il nome l’opera, chi Caterina Sforza, chi ancora Isabelle d’Aragona, Duchessa di Milano e la lista potrebbe continuare davvero all’infinito. Insomma, ancora oggi vi è un alone di mistero su chi sia la donna raffigurata in uno dei quadri più famosi del mondo.
6. Lo sfumato. Nella Gioconda di Leonardo da Vinci arriva una grande novità della pittura dell’artista: lo sfumato. Attraverso lo sfumato, ogni linea della figura si perde e la figura si confonde con lo spazio che la circonda. Proprio questa caratteristica crea un ulteriore alone di mistero attorno allo sguardo e al sorriso (?) della donna.
7. Le copie. Come spesso accade, l’abbiamo già visto per l’Ultima Cena ma anche per la Venere del Botticelli, anche la Gioconda ha le sue sorelle in giro per il mondo. Una si trova al Museo del Prado di Madrid, l’altra San Pietroburgo, in una collezione privata e, infine una a Isleworth, un piccolo sobborgo di Londra.
Leonardo da Vinci invenzioni
8. L’inventore. Leonardo è il genio rinascimentale dell’invenzione utile. Tutti i suoi appunti, schizzi e disegni infatti hanno aiutato a realizzare invenzioni sempre volte a migliorare la vita dell’uomo. Come per le sue opere d’arte, anche le invenzioni di Leonardo da Vinci sono tante e non tutte accertate, ma grazie ai suoi taccuini che portava sempre con sè e sui quali appuntava tutto sono arrivate fino a noi.
Tra le tante invenzioni certamente non si possono non nominare quelle relative al volo. Leonardo infatti aveva compreso il concetto di elica moderna tanto da realizzare la Vite Aerea nel 1489. Sempre inerente alla tematica del volo ecco spuntare nel Codice Atlantico, un primo modello di paracadute dal quale “ognuno si potrà gittare da qualsiasi altezza senza alcun rischio”.
9. Altre invenzioni. Sempre grazie al Codice Atlantico abbiamo saputo dell’esistenza dello scafandro da palombaro per immersioni con tuta e maschera. Infine, Leonardo, tra le tantissime invenzioni progettò anche diverse macchine da guerra.
Leonardi da Vinci opere
10. Le opere di Leonardo da Vinci. Nei suoi tanti anni di attività furono tantissime le sue opere d’arte e le sue invenzioni. Riportarle tutte sarebbe praticamente impossibile ed è per questo che abbiamo deciso di lasciarvi di seguito un breve elenco delle più importanti e significative anche se, va detto, che non di tutte vi è certezza che fossero proprio di Leonardo da Vinci. Ecco quindi Leonardo da Vinci e le sue opere.
Opere
- Madonna Dreyfus (Madonna della melagrana), 1469-1470, olio su tavola, 15,7×12,8 cm, Washington, National Gallery of Art (attribuita anche a Lorenzo di Credi o opera di collaborazione)
- Annunciazione, 1472-1475 circa, tempera e olio su tavola, 98×217 cm, Firenze, Galleria degli Uffizi
- Ritratto di Ginevra de’ Benci, 1474 circa, olio e tempera su tavola, 38,8×36,7 cm, Washington, National Gallery of Art
- Madonna Benois, 1478-1482, olio su tavola trasportata su tela, 48×31 cm, San Pietroburgo, Ermitage
- Adorazione dei Magi, 1481-1482, olio su tavola, 246×243 cm, Firenze, Galleria degli Uffizi
- Vergine delle Rocce, 1483-1486, olio su tavola trasportato su tela, 199×122 cm, Parigi, Museo del Louvre
- Ritratto di musico, 1485 circa, olio su tavola, 44,7×32 cm, Milano, Pinacoteca Ambrosiana
- Dama con l’ermellino, 1488-1490 circa, olio su tavola, 54,8×40,3 cm, Cracovia, Museo nazionale di Cracovia
- Uomo vitruviano, 1490 circa, matita e inchiostro su carta, 34×24 cm, Venezia, Gallerie dell’Accademia
- Vergine delle rocce, 1494-1508, olio su tavola, 189,5×120 cm, Londra, National Gallery
- Testa di Cristo, 1494 circa, gessetto e pastello su carta, 40×32 cm, Milano, Pinacoteca di Brera
- Ultima Cena, 1494-1498, olio su parete, 460×880 cm, Milano, Refettorio di Santa Maria delle Grazie
- Madonna dei Fusi, 1501 circa, olio su tavola trasferito su tela e incollato su tavola, 50,2×36,4 cm, New York, collezione privata
- Gioconda, 1503-1514, olio su tavola, 77×53 cm, Parigi, Museo del Louvre
- San Giovanni Battista, 1508-1513, olio su tavola, 69×57 cm, Parigi, Museo del Louvre
- Sant’Anna, la Vergine e il Bambino con l’agnellino, 1510-1513, olio su tavola, 168×112 cm, Parigi, Museo del Louvre
- Bacco, 1510-1515, olio su tavola trasportato su tela, 177×115 cm, Parigi, Museo del Louvre
- Autoritratto, 1515 circa, sanguigna su carta, 33,5×21,3 cm, Torino, Biblioteca Reale