Pezzi: il primo l’EP di Ysè

Il 26 febbraio del 2021, è uscito l’EP “Pezzi”, della cantautrice emiliana Ysè. L’EP contiene sei brani (due sono cover re-intrepretate e ri-adattate con passione: ‘Rapide’ di Mahmood e ‘Strangers’ della norvegese Sigrid) carichi di risonanza emotiva e di intimismo, ogni brano è un pezzo che compone il misterioso e sacro puzzle della vita umana. Tutti e sei i brani scorrono beati e tranquilli come un ruscello che fluiscono tra i monti e le valli. Il primo brano “Waiting for me”, decolla immediatamente, in un avvolgente e soave botto: introspettivo e sognante, impreziosito da una celestiale sonorità elettro-pop.

Possiamo immediatamente apprezzare: le straordinarie doti canore di Ysè, una voce vellutata e rilassante, una chitarra rassicurante, seguita da violini, synth e batteria magistralmente liberatori. Infine ci verrà incontro un piacevolissimo pianoforte che decreterà l’ottenimento di quell’agognata libertà. Il brano, decanta la liberazione della donna, rivolte a tutte quelle situazioni e relazioni: ostiche, soffocanti, subdole e sottomesso. Un canto sovversivo e femminista al punto, rivolto esclusivamente, a quel genere di uomini che penalizzano l’intero genere maschile. La seconda traccia, “Due stelle in mezzo all’universo”, ci riscalderà il cuore e la mente, caratterizzata da sonorità: pop, ambient ed elettroniche. Ysè anche qui è in grado di regalarci, quattro minuti di indelebile spensieratezza e voglia di vivere, con il suo canto fatato e vellutato, estremamente incoraggiante . Il brano, è accompagnato da un synth che emana melodie cosmiche e scintillanti, un pianoforte fluttuante e ascetico, un basso corposo e redentore. Difficile dimenare questo bel ritmo che mixa lento e tratti rap nel canto. Il testo ci rende partecipi di quel tema che smuove e anima l’intero globo ossia l’amore. Vengono descritte eccellentemente, tutte le declinazioni dell’amore: litigio, riappacificazione, comprensione reciproca, condivisione, complicità, lottare fianco a fianco per sopraffare ogni difficoltà che ci riserberà la vita. La terza canzone, “Re e regine (degli errori), ci conduce in un’atmosfera sonora graziosa e cangiante: fra pop, elettronica e a tratti hip hop. Il synth elargisce soventi note celestiali, sospese al chiaro di luna, un beat coinvolgente, accompagnato da un pianoforte magnetico e aulico.

Il testo risulta essere: un autentico, regale e prezioso, antistress contro il virus pandemico SARS-CoV-2, è anche l’inno dell’unità mondiale, contro questa terza guerra mondiale dichiarata al temibile nemico invisibile che sta mietendo moltissime vittime. La cooperazione e la coesione sociale sono l’ultimo baluardo e l’ultimo pilastro che sorregge l’intera umanità. L’ultimo traccia “A folk song”, sa dolcemente infondere: sollievo, elevazione spirituale ed incoraggiamento. Il brano, unisce sagacemente il genere folk e quello indie-pop. Verremo irradiati sin da subito con: chitarra acustica, synth, basso, stompbox con sonagli, le nostre orecchie gioiranno per la leggerezza che sprigiona la canzone. Il testo, condivide con l’ascoltatore, l’importanza di essere: sensibili, altruisti ed empatici verso il prossimo, questi comportamenti spontanei, ne beneficerà l’intera umanità, se questo verrà a mancare, saremo prossimi all’estinzione. Le cover di “Rapide” e “Strangers”, presentano riadattamenti riflessivi e profondi, contraddistinti da pianoforti sognanti ed incantevoli, “Strangers” in particolare, è accompagnato anche da una sonorità ambient e altamente distensiva, per chi gentilmente se lo chiedesse, vocalmente siamo ai livelli di Imogen Heap (Hide and seek) e Lisa Miskovsky (Still alive, tema traile e principale, del bellissimo gioco a tema parkour, Mirror’s Edge) . È con viva e vibrante soddisfazione che Ysè, merita tutte le migliori attenzioni, di stampa e soprattutto di pubblico, parliamo di un EP che narra frammenti di vita e di esperienze vissute, dalla cantautrice emiliana, sono pezzi di intimismo socio-emotivo, la lode è il minimo che si potesse aspettare.

Redazione
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