Gustav Klimt è uno dei più significativi pittori austriaci della Secessione Viennese ed è anche identificato come uno dei maggiori esponenti dell’Art Nouveau in Europa.
Gustav Klimt: biografia
- La famiglia. La famiglia di Gustav Klimt era molto numerosa tanto che lui fu il secondo di sette fratelli. Dei tre maschi, tutti e tre intrapresero la carriera nel mondo dell’arte anche se i risultati di Gustav furono nettamente diversi da quelli degli altri due. Nonostante questo uno dei due, Ernst, spesso lo aiutò nei suoi lavori. Il padre invece era un orafo e, forse, è proprio per questo che spesso Klimt sperimentò l’utilizzo dei fogli d’oro nelle sue meravigliose opere. L’amore per la sua famiglia però era tanto, a tal punto che, in seguito alla morte del padre e del fratello Ernst smise di lavorare per circa 6 anni.
- La Secessione Viennese. Basta ammirare le opere di Gustav Klimt per capire che erano in contrasto con lo stile viennese di allora. Proprio per questo decise di prendere parte al Secessionismo Viennese e anzi fu tra i suoi fondatori. L’obiettivo di Klimt e dei suoi colleghi era semplice: superare e andare oltre i rigidi schemi artistici delle accademie del tempo.
- Le donne. Le donne furono per Klimt un mondo da esplorare e indagare a fondo. Non a caso la maggior parte delle sue opere contengono almeno un soggetto femminile se non addirittura tutta l’opera parla solo di donne. L’atelier di Klimt infatti era sempre frequentato da modelle molto belle e signore dell’alta società. Questo va però un po’ in contrapposizione con la sua vita privata. Klimt infatti non si sposò mai anche se ebbe importanti relazioni con alcune donne che riportò poi nei suoi quadri come Emile Floge de Il bacio e Adele Bloch-Bauer de la Giuditta I. La particolarità delle donne raffigurate da Klimt però sta che non vi è semplice capirne il ceto sociale: per lui erano tutte belle e in quanto tali andavano rappresentate sempre affascinanti e seducenti.
Gustav Klimt, Il bacio
4.Il Bacio di Gustav Klimt. L’immagine è semplice nel suo significato e non raffigura nient’altro se non un bacio. La giovane coppia di innamorati è rappresentata in uno spazio irreale col solo scopo di non disperdere l’attenzione dal dolce, delicato e appassionato gesto amoroso. Lo sfondo dunque è nuovamente d’orato con un piccolo campo fiorito e i due soggetti umani si differenziano tra loro solamente per il differente ornamento delle vesti.
5. Il successo. Il Bacio di Klimt venne esposto nel 1908 alla Kunstschau, proprio accanto al Ritratto di Emile Floge. Il successo fu tale che l’opera venne considerata la migliore della mostra e venne acquistata per la Galleria di Arte Moderna. Per Klimt fu un vero successo: dopo un periodo di lunghe critiche la sua arte venne nuovamente riconosciuta per il suo valore.
6. I rimandi alle opere. Se l’utilizzo dell’oro è tipico dell’arte di Klimt, ne Il Bacio vi sono alcuni richiami ad altre sue opere. In primis la scelta stessa del tema amoroso che aveva già utilizzato, ad esempio, nel finale del Fregio di Beethoven, anche se qui l’attenzione è solamente sul gesto del bacio appunto. Un altro dettaglio è quello dello sfondo che è si dorato, ma realizzato come se fossero piccole pagliuzze, proprio come nel Ritratto di Adele Bloch-Bauer.
Giuditta Klimt
7. L’opera. La Giuditta di Klimt raffigura l’eroina che fece innamorare il generale Oloferne al solo scopo di ucciderlo. La femme fatale è rappresentata seminuda, come spesso accadeva con le donne, con un’acconciatura contemporanea e con i gioielli del periodo. A completare l’ornamento dell’opera vi è anche la cornice di legno realizzata dal fratello Georg Klimt.
8. Le due versioni. Della Giuditta di Klimt in realtà vi sono due versioni diverse. Com’era solito fare l’artista infatti ha deciso anche per uno dei suoi quadri simbolo di riprendere, a distanza di otto anni dal primo, il soggetto e riproporlo cambiando solamente il titolo e chiamandola “Giuditta II”.
9. Giuditta II. Nella seconda versione del 1909, la donna è completamente diversa. Qui non è più la femme fatale ma si mostra come la carnefice che è. Anche qui è raffigurata seminuda e con abiti alla moda ma che, in questo caso, servono più a marcare il carattere che da ornamento. Guardando il quadro pare quasi che la Giuditta II voglia richiamare un serpente, forse anche per via della sua posa molto allungata, che ha catturato la sua preda e la sta portando nella tana. In questa seconda opera infatti il soggetto non è immobile con lo sguardo fisso sullo spettatore, ma pare anzi come se fosse pronto a muoversi, ad andare oltre a quello che è il confine del quadro.
Gustav Klimt: le opere
- Le opere. Ecco qui infine, una breve lista delle tantissime opere di Klimt. Nella sua vita infatti realizzò tantissimi quadri, anche se molti non vennero apprezzati allora o andarono persi.
- Favola (1883, olio su tela)
- Idillio (1884, olio su tela)
- L’interno del vecchio Burgtheater (1888, guazzo su carta)
- Antichità greca(1890, olio su stucco)
- Amore(1895, olio su tela)
- La Musica I(1895, olio su tela)
- Pallade Atena (1898, olio su tela)
- Nuda Veritas (1899, olio su tela)
- La fattoria delle betulle (1900, olio su tela)
- Giuditta (1901, olio su tela)
- Pesci d’oro (1901-1902, olio su tela)
- La Medicina [distrutto nel 1945 nell’incendio del castello di Immendorf] (1901-1907, olio su tela)
- Fregio di Beethoven (1902, tecnica mista su intonaco)
- Giurisprudenza [distrutto nel 1945 nell’incendio del castello di Immendorf] (1903-1907, olio su tela)
- Bisce d’acqua I (1904-1907, tecnica mista su pergamena)
- Bisce d’acqua II (1904-1907, olio su tela)
- Le tre età della donna (1905, olio su tela)
- Ritratto di Margaret Stonborough-Wittgenstein (1905, olio su tela)
- Giardino di campagna con girasoli (1905-1906, olio su tela)
- Fregio per Palazzo Stoclet (1905-1909, tecnica mista su carta)
- Ritratto di Fritza Riedler (1906, olio su tela)
- Ritratto di Adele Bloch-Bauer I (1907, olio su tela)
- L’abbraccio (1905-1909)
- Il bacio (1907-1908, olio su tela)
- Speranza II (1907-1908, olio su tela)
- Danae (1907-1908, olio su tela)
- Giuditta II (1909, olio su tela)
- Viale del parco dello Schloss Kammer (1912, olio su tela)
- La vergine (1912, olio su tela)
- Ritratto di Eugenia Primavesi (1913-1914 ca., olio su tela)
- Ritratto di signora (1916-1917, olio su tela)
- Adamo ed Eva (1917-1918, olio su tela)
- La culla (1917-1918, olio su tela)
- Dama con ventaglio, (1917-1918, olio su tela)
- Maria Munk (1912, 1916, 1917-1918, oli su tela), tre diverse versioni
Gustav Klim a Roma
Klimt. La Secessione e l’Italia
Con l’esposizione Klimt. La Secessione e l’Italia l’artista austriaco torna a Roma, dove 110 anni fa, dopo aver partecipato con una sala personale alla Biennale di Venezia del 1910, fu premiato all’Esposizione Internazionale dʼArte del 1911.
Klimt. La Secessione e l’Italia è una mostra promossa da Roma Culture, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, co-prodotta da Arthemisia che ne cura anche l’organizzazione con Zètema Progetto Cultura, in collaborazione con il Belvedere Museum e in cooperazione con Klimt Foundation, a cura di Franz Smola, curatore del Belvedere, Maria Vittoria Marini Clarelli, Sovrintendente Capitolina ai Beni Culturali e Sandra Tretter, vicedirettore della Klimt Foundation di Vienna. La mostra ripercorre le tappe dell’intera parabola artistica di Gustav Klimt, ne sottolinea il ruolo di cofondatore della Secessione viennese e – per la prima volta – indaga sul suo rapporto con l’Italia, narrando dei suoi viaggi e dei suoi successi espositivi.