Henri-Émile-Benoît Matisse, noto semplicemente come Matisse, è uno dei pittori più importanti del XX secolo. Le sue opere più conosciute e amate sono i suoi quadri anche se, in realtà, lui fu anche un acclamato scultore, incisore e illustratore.
Matisse
- Gli inizi. Non si può certo dire che il modo in cui Matisse entrò in contatto con la pittura fu comune, anzi. La conoscenza con l’arte cominciò infatti in seguito a un attacco di appendicite, quando l’artista fu costretto a rimanere a letto per parecchio tempo. Ma tra Matisse e la pittura fu amore a prima vista. “Dal momento in cui ho tenuto la scatola di colori nelle mie mani, sapevo che questa era la mia vita. Mi sono buttato dentro come una bestia che precipita verso la cosa che ama”. Da allora non si separarono più e anche la famiglia lo sosteneva. Anzi, c’è chi dice che fu proprio la madre a consigliargli di andare fuori dagli schemi delle regole dell’arte.
- Matisse e Picasso. Tra i due artisti nacque da subito una forte intesa e, allo stesso rivalità in ambito lavorativo. Entrambe molto noti nel mondo dell’arte si scontrarono diverse volte ma furono anche di sostegno l’uno per l’altro scambiandosi anche reciproche suggestioni artistiche. Il rapporto tra i due artisti era talmente intenso che, quando Matisse morì, Picasso non riuscì nemmeno a presenziare al funerale chiudendosi in sé stesso.
- Fauves. Questo termine, che in francese richiama le belve, i selvaggi, fu un movimento artistico all’avanguardia dell’epoca al quale anche Matisse prese parte. La prima esposizione creò inevitabilmente uno scandalo e fu proprio il critico Louis Vauxcelles a definirli cage aux fauves ovvero “la gabbia delle belve”, in particolare riferendosi al modo quasi violente dell’uso del colore. In realtà lo stile di questo gruppo di pittori cercavano solo di esprimere il loro stato d’animo, ispirandosi a grandi come Van Gogh e Gauguin.
Matisse i Gollages
4. I Collages. Negli anni 40 del novecento Matisse venne operato per un cancro all’intestino e, sebbene riuscì a sopravvivere, fu rilegato su una sedia a rotelle. Fu allora che cominciò il periodo dei collages anche grazie all’aiuto di assistenti. Spesso fu deriso dalla critica per questo cambio artistico, ma Matisse pensava che questa fosse semplicemente un’evoluzione della sua arte “I ritagli di carta mi permettono di disegnare nel colore. È più semplice per me. Invece di disegnare i contorni e mettere il colore all’interno -modificando l’uno con l’altro – disegno direttamente dentro il colore”. Solo poco più tardi Matisse definì questa arte come un “dipingere con le forbici“. Nel libro pubblicato dall’artista stesso nel 1947, Jazz, sono state racchiuse alcune stampe di questi collage accompagnati da sue riflessioni personali.
Matisse La danza
5. L’opera. La danza di Matisse raffigura cinque ballerini intenti a tenersi per mano. I colori come sempre sono predominanti nell’opera e in questo caso ha scelto di utilizzarne solo tre: il verde, il blu e il rosso, come sempre i colori primari. La danza rimanda alle danze popolari tipiche dei tempi antichi.
6. Dove si trova. La danza è sicuramente uno dei suoi quadri più noti, tanto che Matisse ne realizzò due versioni. Una si trova al Museo dell’Ermitage di San Pietroburgo e una al MoMa, il Museum Of Modern Art di New York.
La gioia di vivere Matisse
7. L’opera. La gioia di vivere di Matisse è uno dei principali quadri del periodo Fauve. Il soggetto è il tema caro a Cèzanne delle bagnanti, qui sviluppato secondo l’arte e il punto di vista di Matisse. Lo scenario è quasi paradisiaco e la vita umana è raffigurata, neanche a dirlo, in un’immensa gioia di vivere. Anche qui il colore fa da padrone e anzi rende il tutto piuttosto innaturale, basti soffermarsi sull’albero tinto di rosa. Questo scambio di colori però non fu visto con occhio critico ma anzi venne interpretato come un voler aprire gli occhi dell’osservatore a una visione semplice del bello.
La stanza rossa Matisse
8. L’opera. La stanza rossa di Matisse rappresenta una sala da pranzo, ma in realtà il vero protagonista dell’opera è proprio il colore. Com’era tipico di Matisse infatti le tinte erano una mera rappresentazione dei suoi sentimenti e delle sue emozioni che anche un semplice oggetto potevano suscitare.
9. I colori. Quella che oggi osserviamo come, appunto, una stanza rossa, in realtà in origine non era proprio così, anzi. In un primo tempo il titolo era “Armonia in verde” con una predominanza di questo colore. Nel 1908 cambia utilizzando il blu e dandole il titolo di Armonia in blu. Infine, appena prima di lasciarla nelle mani di un collezionista russo, decide di optare per un rosso bello acceso e vivace.
Matisse opere d’arte
10. Le opere. Infine, ecco qui come sempre alcune delle principali opere di Matisse.
- Natura morta con libri (Nature morte aux livres)(1890), prima opera, Musée Matisse, Nizza
- Danseuse au repos près du pot de fleurs (1942), Private Collection
- La tavola imbandita(1897), Collezione privata, Stavros S. Niarcos
- Finestra aperta, (1905), National Gallery of Art, Washington
- Gioia di vivere (Matisse)(1906), Barnes Foundation, Merion
- Nudo blu, ricordo di Biskra(1907), Baltimore Museum of Art, Baltimora
- La stanza rossa, (1908), Museo dell’Ermitage, San Pietroburgo
- Conversazione, (1908), Museo dell’Ermitage, San Pietroburgo
- La danza(1909), prima versione con minori dettagli e colori meno accesi, Museum of Modern Art, New York
- La danza(1910), seconda versione è invece più fedele ai colori del fauvismo, Museo dell’Ermitage, San Pietroburgo
- Musica(1910), Museo dell’Ermitage, San Pietroburgo
- L’Atelier rosso(1911), The Museum of Modern Art, New York
- I pesci rossi, (1912), Museo Puškin, Mosca
- La tristezza del re(1952), Centre Pompidou, Parigi
- La gitana(1905), Musée National d’Art Moderne, Centre Georges Pompidou, Parigi