Joseph Mallord William Turner fu un noto pittore inglese della fine del ‘700. Sin da giovane si avvicinò all’arte guadagnandosi da vivere colorando le stampe. Poco tempo dopo cominciò a frequentare la Royal Academy e ne divenne professore associato: fu il secondo accademico più giovane della storia dell’Academy. Sebbene fosse di umili origini, la sua arte lo fece diventare famoso in tutto il mondo tanto da renderlo uno dei pittori più importanti della sua epoca.
William Turner
- Lo stile. Lo stile di William Turner è davvero molto particolare. Sebbene sia considerato uno dei maggiori esponenti della corrente romantica, la sua pennellata sfuggevole che lascia molto all’immaginazione, ricorda lo stile impressionista. Man mano che la sua arte cresceva, cambiava anche la sua visione del mondo e dei paesaggi che sempre più spesso erano lasciati liberi privi di forme definite e contorni. Nelle sue opere molto faceva la luce: desiderava coglierla in quanto per Turner era “emanazione dello spirito divino”. Talmente era forte e imponente questo aspetto che venne anche soprannominato l’artista della luce.
- I viaggi. Turner fu uno degli artisti che viaggiò molto tanto che divenne uno dei maggiori artisti viaggiatori. Proprio in quegli anni infatti nascevano i primi mezzi di trasporto turistici che permisero al pittore di spostarsi, dapprima in giro per l’Inghilterra e poi nel resto dell’Europa fino all’Italia che la visito per ben quattro volte.
- Il paesaggio. Tra i soggetti più amati da William Turner vi è senza dubbio il paesaggio. Raffigurato in tutte le sue forme riesce a realizzare mondi onirici grazie al suo uso del colore e dei contrasti di luce. Quest’arte lo ha reso molto criticato al suo tempo ma, allo stesso tempo anche uno dei pittori che hanno saputo elevare la pittura paesaggista facendole raggiungere quasi quella storica. Insomma la pittura di Turner non ha via di mezzo, o la si ama o la si odia.
- La natura. Se il paesaggio è il soggetto, la natura con la sua forza dirompente è quello che rende magico il quadro. E’ proprio nell’utilizzo di pennellate violente che raffigurano la forza della natura che emerge appieno lo stile tipico del romanticismo che smuove ogni emozione. Non è un caso infatti che i suoi paesaggi che ancora oggi sono più famosi raffigurano tempeste, incendi, naufragi e valanghe. L’effetto finale di queste raffigurazioni è uno solo: la natura vince su tutto, specialmente sull’uomo che davanti ad essa è insignificante.
- Il testamento. William Turner morì nel 1851 e nel suo testamento lasciò precise istruzioni in merito alle sue opere. L’artista voleva che le sue opere fossero inserite in una galleria speciale presso la National Gallery. In realtà, purtroppo le cose non andarono proprio come voleva lui. Il suo patrimonio infatti venne impugnato da alcuni cugini che riuscirono a ottenerlo, mentre le opere d’arte vennero divise tra la National Gallery e la Tate Britain.
Incendio alla camera dei Lord
6. L’opera. L’opera è sicuramente una della più note di Turner. La raffigurazione è quella di un fatto realmente accaduto nel 1834, ovvero l’incendio di Westminster. E quale migliore occasione per un amante della natura e della sua forza dirompente se non un incendio che ha praticamente distrutto tutto? L’opera infatti venne definita “senza forma, come il caos prima della creazione”.
Pioggia vapore e velocità
7. L’opera. L’opera Pioggia, vapore e velocità, raffigura un treno che sembra quasi uscire dalla tela per la sua dirompenza e davanti ad esso spunta, veloce come non mai, una lepre. Come sappiamo già Turner ha sempre raffigurato la natura come una forza che riesce a rendere insignificante l’uomo. Anche in questo caso il senso è proprio quello: una lepre che corre incurante dell’arrivo del treno perché tanto sa che sarà più veloce.
8. La critica. Qui Turner ha completamente abbandonato la forma e tutta l’opera è sola suggestione. Per questo in molti la criticarono. Tra questi vi fu anche Monet che sostenne “In passato ho amato molto Turner, oggi lo amo molto meno. Non ha disegnato abbastanza il colore e ne ha messo troppo”
Tempesta di neve
9. L’opera. Nell’opera William Turner raffigura un battello al centro di un vortice che unisce acqua, vento e nuvole con toni che vanno dal bianco fino al giallo. La particolarità di quest’opera in realtà sta nella storia che vi è dietro. Pare infatti che l’artista si fece legare all’albero della nave per quattro ore durante la tempesta di neve. La storia, che fu raccontata dall’artista stesso, seppur lo rappresentasse, non venne considerata reale tanto che anche la stessa opera venne messa in dubbio.
William Turner opere
- Le opere. Infine ecco qui un piccolo elenco delle tantissime opere di William Turner.
- Veduta dal chiostro della cattedrale di Salisbury, 1802 circa, olio su tela, Victoria and Albert Museum, Londra;
- Il molo di Calais, 1803, olio su tela, National Gallery, Londra;
- Il naufragio, 1805, olio su tela, Tate Britain, Londra;
- Sole nascente nella foschia, 1807, olio su tela, National Gallery, Londra;
- Londra dal parco di Greenwich, 1809, olio su tela, Tate Britain, Londra;
- Il guado del ruscello, 1815, olio su tela, Tate Britain, Londra;
- Didone costruisce Cartagine, 1815, olio su tela, National Gallery, Londra;
- Roma vista dal Vaticano, 1820, olio su tela, Tate Britain, Londra;
- Il canale di Chichester, 1828 circa, olio su tela, Tate Britain, Londra;
- Il parco di Petworth con la chiesa di Tillington in lontananza, 1828 circa, olio su tela, Tate Britain, Londra;
- Giulietta e la balia, 1836, olio su tela, collezione privata;
- Bufera di neve, valanga e inondazione, 1839, olio su tela, The Art Institute, Chicago;
- Roma moderna – Campo Vaccino, 1839, olio su tela, Getty Museum, Los Angeles;
- Luce e colore (la teoria di Goethe), 1843, olio su tela, Tate Britain, Londra;
- Ombra e tenebre. La sera del Diluvio, 1843, olio su tela, Tate Britain, Londra;
- Pioggia, vapore e velocità, 1844, olio su tela, National Gallery, Londra.