L’incontro tra il ristorante Elsa e Manon Fleury nel contesto del Monte-Carlo Beach non è sicuramente casuale. Questo luogo leggendario ha infatti visto la propria storia segnata del destino di donne straordinarie, tra cui Eileen Gray, Elsa Maxwell o più di recente India Mahdavi. È tuttavia stato l’incontro di valori comuni e di convinzioni condivise che hanno portato l’arrivo di Manon Fleury al comando delle cucine del ristorante Elsa, il primo ristorante stellato che propone solo prodotti al 100% biologici e provenienti dalla pesca sostenibile, certificato da Ecocert sin dal 2013. Convinzioni forti e nello stesso tempo maturate in tutta semplicità: esaltare i prodotti di stagione, concedendo il posto d’onore alle verdure, in nome di un cucina moderna e responsabile, e inoltre collaborare attivamente con artigiani e produttori locali, così da limitare al massimo qualsiasi forma di spreco. Ciò non significa affatto rinunciare all’eccellenza e alla creatività: «zero sprechi» è in effetti una fonte inestinguibile d’ispirazione. Olio dai residui animali, brodo di mondature, creme di baccelli, torte di cime, steli e foglie… niente va perduto, viene bensì impiegato ed esaltato.
Attenti allo sviluppo dell’ecosistema locale, il Monte-Carlo Beach e il ristorante Elsa hanno lavorato congiuntamente con i produttori locali per privilegiare i prodotti di stagione, giunti a perfetta maturazione, e le coltivazioni nei giardini e negli orti nelle più immediate vicinanze: il Jardin des Antipodes a Menton, per quanto concerne le erbe aromatiche e la frutta, e il Domaine d’Agerbol sulle alture di Roquebrune-Cap-Martin, la cui produzioni di prodotti bio per l’Elsa è a chilometro 0, ovvero dalla terra alla tavola. Connesso com’è alla natura, tra mare e pianeta, certificato Green Globe Gold standard, il Monte-Carlo Beach ha posto al cuore della sua strategia il rispetto verso gli esseri umani, così come verso l’ambiente.
Uno dei principali successi del 2021 è stato la realizzazione dl una nuova spiaggia, grazie a cui il Monte-Carlo Beach recupera la spiaggia originaria degli anni ’30, proteggendo il sito grazie a una diga recifale sottomarina a tutela della biodiversità. Altro ritorno alle origini e alla natura in un ambiente preservato: il capo de La Vigie e la sua splendida pineta a strapiombo sulla spiaggia è stata classificato «oasi LPO» (ovvero dalla Lega per la Protezione degli Uccelli francese).