Mare Magnum Nostrum, l’installazione di Gea Casolaro a Ravenna

In copertina: © Terasia Panagrosso. Istanbul, porto, 2012 | Gea Casolaro, Mare Magnum Nostrum, 2020-2021. Realizzato grazie al sostegno di Italian Council (2020)

Il Museo Nazionale di Ravenna il 23 settembre 2021 presenta al pubblico il progetto Mare Magnum Nostrum di Gea Casolaro. Un’installazione ambientale che riproduce l’immagine del Mare Mediterraneo e delle sue coste, e che entra ufficialmente a far parte delle Collezioni del Museo.  Un ambiente immersivo, di colore blu, dove il pubblico, trovandosi idealmente al “centro del mare”, potrà osservare il mosaico di fotografie che lo compongono. 

Il progetto, a cura di Leonardo Regano e promosso dalla Direzione Regionale Musei dell’Emilia-Romagna – Museo Nazionale di Ravenna in collaborazione con Hulu – Split e qwatz, contemporary art platform, è realizzato grazie al sostegno dell’Italian Council (VIII edizione, 2020), programma di promozione dell’arte contemporanea italiana nel mondo della Direzione Generale Creatività Contemporanea del MiC – Ministero della Cultura.

Mare Magnum Nostrum: un mosaico di storie e di punti di vista per leggere la storia del Mediterraneo dal 900 ad oggi

Mare Magnum Nostrum gea casolaro ravenna
Gea Casolaro, Mare Magnum Nostrum, installazione, Museo Nazionale di Ravenna I Ph. Francesco Rucci

L’opera Mare Magnum Nostrum è in collaborazione con l’Accademia di Belle Arti di Ravenna, grazie all’apporto delle studentesse Manuela Flamigni, Rebecca Fusconi, Lois Galera e Yuyu Zaho, autrici del wall drawing che rappresenta il Mediterraneo. Affianco alla pittura l’installazione presenta una selezione di fotografie, tra le molte pervenute mediante il sito web www.maremagnumnostrum.art, scelte dall’artista e allestite in un display che si potrà vedere al Museo fino al 31 dicembre 2021.

In questo modo il progetto compone un mosaico di storie e di punti di vista collettivi differenti per leggere la storia del Mediterraneo dal Novecento fino ad oggi. Un lavoro nato per stimolare la riflessione su alcune questioni centrali del nostro tempo, come l’ecologia, il tema dell’immigrazione e dell’incontro tra i popoli, ma anche, in maniera più lieve e ludica, per indagare, in senso quasi antropologico, cosa significa la parola “Mediterraneo” nel nostro immaginario.

Importante è poi la connessione con il luogo, Ravenna. Città da sempre simbolo dell’incontro tra genti e culture, tra Oriente e Occidente. Una scelta che giustifica ancor più la presenza dell’opera nel Museo Nazionale della città. Il Mare Mediterraneo è infatti un elemento costante, fondamentale della storia di Ravenna. La città bizantina convive da sempre con l’acqua, e tutta la sua storia, dall’antichità fino ad oggi, è intensamente permeata del rapporto con questo elemento.

I flussi delle persone che si spostano sono come le onde che impediscono all’acqua, ovvero alle società, di ristagnare – Gea Casolaro

Il Mare Mediterraneo è oggi più che mai simbolo di contatto e di prossimità fra le culture. Da qui nasce l’opportunità di ripensare al concetto di identità, e da qui si può partire per immaginare un futuro diverso e migliore, anche e soprattutto per il nostro Paese.

Il mio progetto, con l’idea dell’archivio collettivo, vuole parlare di quanto siamo parte di un grande mare magnum esistenziale, la cui varietà ci arricchisce e ci plasma – afferma Gea Casolaro. Il mare è l’elemento di fluidità per eccellenza, da cui tutte le specie sono nate, e il suo costante andirivieni di onde rende vive le acque, evitando che diventino stagnanti. Ecco, secondo me i flussi delle persone che si spostano sono come le onde che impediscono all’acqua, ovvero alle società, di ristagnare.

Nel corso di un anno di lavoro il progetto ha visto infatti la costruzione di un grande archivio digitale di immagini del mare. Grazie una “call to action” lanciata lo scorso novembre, a cui hanno risposto persone da ogni parte d’Europa e del Nord Africa, sono state raccolte più di 1500 fotografie capaci di raccontare il mare in tutte le sue tematiche, declinazioni e suggestioni.

Leggi anche: FLOWERS OF TAIWAN. AL MAXXI LA RASSEGNA DI VIDEOARTE TAIWANESE

Tommaso Pergolizzi
Tommaso Pergolizzi
Laureato in Arti, Patrimoni e Mercati all'Università IULM di Milano. Gallery Assistant presso Dep Art Gallery a Milano e curatore della sezione Arte di Lifestar.it