PARCO1923, brand di profumi che nasce da una storia antica, fatta di boschi millenari e piante magiche, che crescono esclusivamente nelle suggestive aree del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, in occasione di Pitti Fragranze, il salone-evento internazionale dedicato alla cultura olfattiva, presenta il nuovo shampoo liquido a base di carbone vegetale. La linea bagno di PARCO1923 si arricchisce così – dopo la Schiuma da bagno, il Detergente Mani Esfoliante, la Crema Nutriente corpo e mani e l’esclusiva Linea Corpo Scarpetta di Venere, seconda creazione olfattiva del marchio omaggio alla rara orchidea che cresce nel Parco – di un prodotto dalle proprietà detossinanti, perfetto per detergere il cuoio capelluto e rivitalizzare i capelli stressati. Le note profumate della fragranza PARCO1923 vengono infuse in uno shampoo dal caratteristico colore nero, grazie all’aggiunta di polvere purissima di carbone vegetale.
Agendo come un magnete, il carbone vegetale attira e assorbe le impurità organiche e inorganiche dell’ambiente circostante come smog o particelle inquinanti. Gli estratti di ginepro, dall’effetto balsamico e rivitalizzante, riattivano la microcircolazione e contribuiscono a rinforzare la fibra capillare dalla radice, rendendo la chioma setosa e luminosa.
È ideale per curare i capelli sfibrati, sottoposti a un ambiente cittadino inquinato o danneggiati da trattamenti aggressivi o dal sole. Formulato con tensioattivi di origine naturale, grazie alla sua formulazione delicata e rispettosa del naturale film idrolipidico del capello è adatto all’uso frequente.
L’inimitabilità di PARCO1923 è data dalla piramide olfattiva unica che racchiude un mix di piante, che crescono per la maggior parte all’interno del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise. Il cuore del profumo è composto dal misterioso Maggiociondolo, letale per gli uomini e benefico per gli animali, dall’essenza delle Bacche di Ginepro addolcita dall’inebriante Caprifoglio che si sposa con l’intensità della Ginestra Odorosa. E ancora gli effetti benefici dell’Angelica Selvatica, impreziosite dal rarissimo Giaggiolo e dagli effetti terapeutici del Muschio. Il fondo non poteva che essere di Faggio, albero rappresentativo del parco e della sua tradizione che popola il 60% dei boschi del territorio.