Per la prima volta in Italia, il Comune di Brescia e Fondazione Brescia Musei, presentano il nuovo progetto espositivo dell’artista dissidente cinese, residente in Australia, Badiucao (Shangai, Cina, 1986).
La Cina (non) è vicina. BADIUCAO – opere di un artista dissidente, a cura di Elettra Stamboulis, questo il titolo della mostra in corso fino al 13 febbraio 2022 negli spazi espositivi del Museo di Santa Giulia di Brescia. Evento di punta del Festival della Pace, organizzato dal Comune e dalla Provincia di Brescia dal 12 al 26 novembre 2021. La rassegna, giunta alla sua IV edizione, vanta ad oggi il Patrocinio del Parlamento Europeo e di Amnesty International.
La Cina (non) è vicina. BADIUCAO – opere di un artista dissidente
L’esposizione La Cina (non) è vicina. BADIUCAO – opere di un artista dissidente è la prima personale dedicata a Badiucao. Pseudonimo dell’artista-attivista cinese noto per la sua arte di protesta e attualmente operante in esilio in Australia. Una mostra che ripercorre l’attività artistica di Badiucao, dagli esordi alle opere più recenti che sono nate in risposta alla crisi sanitaria innescata dalla pandemia di Covid-19.
Badiucao, spesso conosciuto come il Banksy cinese, si è affermato sul palcoscenico internazionale grazie ai social media, coi quali diffonde la propria arte in tutto il mondo. Attraverso i suoi account social infatti, l’artista, sfida costantemente il governo e la censura cinese.
Contro ogni forma di controllo ideologico e morale esercitato dal potere politico, a favore di una memoria storica non plagiata
La sua vocazione artistico-politica nasce nel 2007, quando, studente di Legge all’Università di Shanghai vede il documentario The Gate of Heavenly Peace, un girato clandestino diretto da Carma Hinton e Richard Gordon sulle proteste di Piazza Tienanmen. L’artista sviluppa la ferma decisione di esprimersi in prima linea contro ogni forma di controllo ideologico e morale esercitato dal potere politico. A favore della trasmissione di una memoria storica non plagiata.
Il suo impegno politico si realizza, infatti, nella creazione di campagne partecipative, affissioni in luoghi pubblici, illustrazioni e attività online, spesso costruite con un linguaggio visivo che evoca ironicamente lo spirito pop della propaganda comunista, ricalcandone lo stile grafico, i colori e i toni.
Grazie al suo blog, ai social media e a campagne di comunicazione organizzate, Badiucao dall’Australia ha portato avanti la propria attività di resistenza. È diventato l’unico canale non filtrato dal controllo governativo capace di trasmettere i racconti dei cittadini di Wuhan durante il lockdown del 2020. Nel 2020 gli è stato conferito dalla Human Rights Foundation il Premio Václav Havel Prize for Creative Dissent, destinato ad artisti che creativamente denunciano gli inganni delle dittature.