Dal 19 gennaio al 16 febbraio 2022, lo Spazio Eventi di Palazzo Pirelli ospita la mostra Movimento Geometrico dell’artista NO CURVES.
Promossa dal Consiglio regionale della Lombardia e in collaborazione con IED Alumni, l’esposizione raccoglie 15 anni di tape art e arte urbana dell’artista lombardo. Una mostra che racconta l’evoluzione dell’opera dell’artista partendo dai suoi primi manifesti d’arte urbana sino alle opere murali e partnership con il mondo del design e della moda.
NO CURVES, 15 anni di ricerca artistica in mostra a Milano
Le mani dell’artista e il suo corpo in perenne spostamento sono una sorta di movimento invisibile che traduce in forma materica e solida le sue idee geometriche. Da questo nasce il titolo della mostra Movimento Geometrico. Una vita dedicata alla tape art, di cui è uno dei primissimi fondatori, e al suo stile unico e geometrico definito dall’assenza totale di curve, gli è valso il titolo di filosofo del nastro adesivo.
Attraverso linee rette che disegna col nastro adesivo NO CURVES registra i segni che i corpi e le idee scrivono sul tessuto del reale. Da vicino sembrano pennellate, che cambiano in base alla luce che le colpisce. Talvolta escono dalla cornice. Apparentemente bidimensionali, vivono invece nelle Quattro dimensioni dello spazio e del tempo.
Sembrano arrivare da chissà dove per dirigersi poi di nuovo lontano: solo per un istante si combinano in figure, composizioni astratte, ritratti, ed è esattamente quell’istante che, attraverso il nastro, l’artista congela nelle sue opere. Lui quelle linee le vede ben chiare. Gli occhi percepiscono la realtà e il cervello automaticamente elabora posizione, luce, movimenti, concetti, e poi li traduce in linee geometriche.
Gli capita sempre e da sempre, dovunque, in ogni istante, e negli anni quelle linee — che, ricorda No Curves, «sono insiemi infinti di singoli punti», come i fotogrammi di realtà che le nostri menti afferrano — sono cresciute in complessità, il corpo in costante moto geometrico a tagliare, stendere, tirare rette; l’occhio creativo a scandagliare in profondità i misteri dello spazio e del tempo, per portarli in dono, come fa da quindici anni, a noi che non riusciamo a vedere.