Scudo con testa di Medusa: tutto quello che c’è da sapere sull’opera

Scudo con testa di Medusa è un’opera realizzata dal pittore italiano Michelangelo Merisi, meglio noto a tutti come Caravaggio. Il dipinto, risalente al 1598, è oggi visibile all’interno del noto museo la Galleria degli Uffizi di Firenze. Ma cosa si nasconde dietro a quest’opera? Vediamolo insieme.

Scudo con testa di Medusa

In realtà, il Caravaggio realizzò non una ma due versioni della medesima opera Scudo con testa di Medusa. La prima è un dipinto olio su tela montato su uno scudo convesso realizzato con legno di fico. Databile tra il 1596 e il 1598 fa parte di una collezione privata. Questa versione, dopo diversi studi, mostra vari pentimenti e diversi disegni preparatori a carbone. Dettagli che per molti critici la rendono la vera copia originale mentre, quella degli Uffizi non avendo correzioni sarebbe più la copia della prima versione. La vera particolarità dell’opera, infine, è che qui si può vedere, nel sangue che sgorga dalla testa di Medusa, la firma del Caravaggio.

La seconda versione invece è quella che tutti conoscono in quanto è esposta in uno dei musei più famosi d’Italia: gli Uffizi. Di dimensioni leggermente più grandi, anche questa versione è un dipinto a olio montato su uno scudo convesso di legno di pioppo. A richiederne la realizzazione fu il cardinal del Monte per donarla Ferdinando I de’ Medici che, proprio in quel periodo, stava riorganizzando le sale della Galleria di Palazzo Vecchio. Pare che volesse realizzare una sala dedicata alla sua collezione di armi e, il cardinal, scelse un’opera che ben si adattava a tale stanza. Fu lui stesso a consegnarglielo il 25 luglio del 1598 come si può leggere dai registri del Guardaroba Mediceo.

scudo con testa di medusa
Caravaggio, Public domain, via Wikimedia Commons

Caravaggio scudo con testa di Medusa

La raffigurazione della Medusa è qui rappresentata come se fosse quasi fluttuante su uno sfondo verde grazie all’abilità del Caravaggio di giocare con luci e ombre. Il momento narrato è l’urlo della Medusa causato dal taglio della testa. Momento sottolineato sia dalle smorfie di dolore rappresentate sul suo volto con occhi spalancati, la bocca aperta e il corrugamento della fronte, sia, soprattutto, dal sangue che sgorga dalla testa. L’effetto del sangue che sgorgava ricorda un’altra opera di Caravaggio: La Giuditta ed Oloferne del 1599. Qui però, a subire l’uccisione fu la figura maschile di Oloferne. Un’altra storia mitologica che divenne particolarmente famosa grazie alle due opere sulla Giuditta di Gustav Klimt.

In seguito all’attentato che avvenne nel 1993 nei pressi degli Uffizi, lo Scudo con testa di Medusa del Caravaggio venne sottoposto a un lungo restauro. I Sebbene i danni riportati erano di poco conto, avevano contribuito però a compromettere lo stato di conservazione. Il restauro durò diversi anni e venne concluso solo nel 2002.

Scudo con testa di Medusa significato

L’episodio narrato deriva da Esiodo e da Ovidio. Medusa, nota anche come Gorgone, era un mostro che aveva, al posto dei capelli dei serpenti terrificanti. Inoltre la Gorgone con un solo sguardo poteva pietrificare chiunque. A sconfiggerla su Perseo, con l’aiuto di Minerva e Mercurio. L’eroe si servì di uno scudo per poter controllare i movimenti della nemica senza però doverla guardare negli occhi e rischiare di rimanere pietrificato. Una volta uccisa, Perseo donò la testa di Medusa a Minerva che la usò per spaventare i suoi nemici.

Il tema della Medusa non era ovviamente casuale, anzi, era piuttosto caro alla famiglia de Medici. L’allegoria della testa della Medusa infatti simboleggiava la prudenza e la sapienza. Un significato che all’epoca era ben noto.

La scelta di regalare lo Scudo con testa di Medusa aveva un significato ben preciso. Aveva un valore di buon auspicio e ben augurale che si andava ad aggiungere a quello apotropaico ovvero per allontanare i guai o, come si diceva allora, il malocchio.

Inoltre in quel periodo, in piazza della Signoria ergeva già la scultura di bronzo del Perseo con testa di Medusa realizzata da Benvenuto Cellini.

Il tema della storia di Medusa fu molto amato nel mondo dell’arte tanto che la sua storia venne rappresentata anche da diversi altri artisti come: Uccisione di Medusa del 1546 di Perin del Vaga, da Giovanni Marozzi detto Giovanni da San Giovanni, ma anche da Pieter Paul Rubens, che dipinse la Testa di Medusa (1617-1618), ora visibile al Kunsthistorisches Museum di Vienna. Inoltre, secondo il Vasari, vi fu anche una realizzazione della Medusa da parte di Leonardo da Vinci che, però, andò perduta nel tempo.