La Nike di Samotracia è una delle bellissime statue ricche di storia e particolarità conservate oggi al Museo del Louvre di Parigi. Sebbene l’opera sia priva di diverse parti, a cominciare dalla testa, è una delle più note al mondo e che ha ispirato tantissimi, persino i brand della moda. Ecco la sua storia e tutto quello che sappiamo.
La Nike di Samotracia
La Nike di Samotracia raffigura la dea alata figlia del titano pallante e della ninfa Stige. Simbolo di vittoria sportiva e bellica è rappresentata qui, probabilmente, nell’atto di posarsi sulla prua di una nave, come si evince dal posizionamento del piede in avanti. Protesa in avanti, il vento crea un gioco di contrasti tra luci e ombre nelle sue vesti che oltre ad aderire perfettamente al corpo lasciando intravedere le forme, aiuta a valorizzare il movimento e lo slancio della dea. Sebbene le braccia siano andate perdute, così come la testa, diversi studi mostrano che anch’esse erano un’ulteriore dimostrazione del movimento: la sinistra infatti sollevata, probabilmente in un gesto di saluto, mentre la destra era abbassata.
L’abilità dell’autore di rappresentare il movimento permise all’opera di ottenere un grandissimo riscontro. Secoli dopo Filippo Tommaso Marinetti, la prese ad esempio per paragonarla al dinamismo della vita moderna inserendola addirittura nel Manifesto del futurismo in paragone con un’automobile ruggente. Anche Umberto Boccioni la richiamò nella sua opera Forme uniche della continuità nello spazio. Si ispirò all’antica scultura, infatti, per il movimento della propria. E ancora Salvador Dalì nel 1968 realizzò Les Deux Nike. Data la grossa notorietà raggiunta nel corso dei secoli la statu vanne riprodotta più volte dando così a ogni città la proprio Nike.
Nike di Samotracia testa
L’opera della Nike di Samotracia è priva di testa, andata probabilmente perduta prima del suo ritrovamento in diversi frammenti. In realtà però, come evidenziano diversi critici, la posizione sulla cima della scalinata del Louvre crea un risultato unico. Vista dal basso infatti, la sua collocazione le dona un’aurea di vittoria che non necessita per forza di dover dare un volto a questa simbologia. E’ così che si glorifica il senso stesso della Vittoria che, come sosteneva Simone Weil, solo ciò che è impersonale è sacro. E quindi, la Vittoria non è più di qualcuno nello specifico, ma rappresenta la Vittoria dell’uomo in senso molto più ampio.
Nike di Samotracia autore
La scultura in marmo pario della Nike di Samotracia è stata datata intorno al 200-180 a.C. Alta 245 cm venne attribuita alla scuola di Rodi. L’autore della Nike di Samotracia è però sconosciuto. Vi è chi l’ha attribuita allo scultore greco antico Pitocrito ma di questo non vi è certezza assoluta.
Nike di Samotracia Louvre
La statua venne acquistata dai francesi che volevano includere la Nike di Samotracia nelle collezioni del Louvre. Da allora venne posizionata sulla sommità della scala Daru. Solo durante il secondo conflitto mondiale venne spostata al castello di Valençay per evitare che a causa della guerra venisse distrutta.
Nike di Samotracia logo Nike
Tra i tanti che si ispirarono alla Nike di Samotracia non poteva mancare il logo della Nike. Il noto brand di abbigliamento sportivo infatti ha il proprio logo che richiama una delle ali della statua. A realizzare lo Swoosh, così venne poi rinominato, fu una studentessa di grafica alla Portland State University, Carolyn Davidson, nel 1971.
Nike di Samotracia significato
L’opera venne scolpita per commemorare la vittoria nella battaglia dell’Eurimedonte. Secondo quanto narrato la flotta del re siriano Antioco III combatté contro una flotta di navi minori proveniente proprio da Rodi. Per l’occasione la piccola isola di Samotracia realizzò un tempio votivo in memoria dei Grandi dei Cabiri. Disposto su più livelli, l’edificio aveva sulla sua cima la Nike di Samotracia. L’opera restò “a casa” per diversi secoli finché non scomparì nel nulla. Venne ritrovata anni dopo, nel 1867, nella stessa isola egea ma in stato frammentato.
Nike di Samotracia ricostruzione
Quando i francesi la acquistarono prima di esporla la ricomposero. La statua infatti venne ritrovata in uno stato frammentario e ci vollero diversi lavori per sistemarla. In anni più recenti, invece, venne nuovamente restaurata. Era il periodo a cavallo tra il 2013 e 2014 e, sulla Nike di Samotracia, vennero ripristinate tre nuove piume sull’ala sinistra e venne anche ripreso il colore originale del marmo pario. L’intervento di ricostruzione della Nike di Samotracia, costò ben quattro milioni di euro.