The secret ingredient è la morte, questo il titolo della prima personale in Italia dell’artista americana Shannon Cartier Lucy; in mostra a Milano alla Galleria MASSIMODECARLO fino al 25 giugno 2022.
L’esposizione presenta in anteprima un nuovo corpus di dipinti che nascono dall’interesse dell’artista per l’arte italiana; in particolare la fascinazione per l’iconografia italiana antica e per il patrimonio classico nazionale. Una passione l’ha portata a rielaborare il linguaggio dei maestri della pittura italiana del primo Rinascimento come Beato Angelico e Giotto, incorporando la tradizione della pittura fiamminga del ‘400.
The secret ingredient è la morte, Shannon Cartier Lucy. Situazioni irreali e inquietanti che evidenziano la sottile assurdità della vita quotidiana
Ogni quadro di Shannon Cartier Lucy è un prologo a una narrazione ispirata e potenzialemente infinita. A prima vista i suoi soggetti appaiono allo stesso tempo familiari ed evocativi: una donna vestita di nero con in mano un fiore, una ragazza con un’anatra al guinzaglio, ortaggi disposti in nature morte: le opere di Cartier Lucy incanalano narrazioni profonde e personali. L’artista trova ispirazione nella produzione cinematografica di Robert Bresson e Michael Haneke, bilanciando il dualismo tra temi oscuri e narrazioni intriganti, bellezza e oscurità, ordinario e assurdo, conforto e disagio, ironia e sfiducia.
Cartier Lucy infonde nella sua pittura situazioni surreali e talvolta inquietanti con composizioni che appaiono di un’ingenuità enigmatica: “I miei dipinti sono tutti autoritratti. Mi piace ritrarre la mia verità: sento di poter essere completamente onesta solo esprimendo il mio punto di vista. Non mi sento ancora pronta a parlare per nessuno altro fuorché me stessa”, spiega l’artista stessa.
Cartier Lucy è una cantrice della sottile assurdità della vita quotidiana. La sua pratica può essere vista come un’immersione profonda in visioni oniriche che si dispiegano attraverso un vocabolario misto di riferimenti sacri e profani ricco di accenni allucinatori e provocatori. Le storie che Shannon Cartier Lucy racconta attraverso i suoi dipinti aspirano ad amplificare la tradizione pittorica; sfidano il formato della natura morta e della ritrattistica per creare una macchina del tempo che infrange le barriere tra passato e futuro, convenzione e innovazione.