Nel corso della sua carriera Salvator Dalì realizzò più di 1.500 dipinti, oltre ad illustrazioni per libri, litografie, scenografie e costumi teatrali, disegni, sculture e svariate altre opere. È considerato il padre del surrealismo e ideatore del metodo “Paranoico Critico”. Dalì disegna immagini deliranti, che rappresentano i sogni e rappresentano la “paranoia”. La razionalizzazione di questi sogni, gli consente di fissarli sulla tela, passando appunto per il momento “critico”. Le tematiche più ricorrenti delle opere di Dalì sono gli orologi molli. La tecnica pittorica di Dalì è molto caratteristica. I quadri sono complessi e particolareggiati. La cura dei dettagli è minuziosa, quasi maniacale. La pittura è nitida, estremamente rifinita.
Dalì opere famose
Ecco alcune delle opere famose di Dalì: La persistenza della memoria (1931), Morbida costruzione con fagioli bolliti: premonizione di guerra civile (1936), Sogno causato dal volo di un’ape intorno a una melagrana un attimo prima del risveglio (1944), Galatea delle Sfere (1952).
- Metamorfosi di Narciso, 1936 -1937, olio su tela 50,8 X 78,3 cm. Londra Tate Gallery: L’opera simboleggia il mito del narcisismo, raffigurato da Narciso che muore e si fossilizza. L’immagine è presentata come un’ambigua relazione tra illusione e realtà, in un complesso intreccio di verità e inganno, desiderio e sentimento.La mano indica l’atto della masturbazione, oppure, secondo altre interpretazioni più probabili, essa simboleggia la morte.
- Sogno causato dal volo di un’ape, 1944, olio su tela, 51 X 41 cm. Madrid, Museo Thyssen-Bornemisza: Il corpo nudo di una donna distesa levita su di uno scoglio sospeso nel vuoto. La donna sembra dormire serenamente mentre due tigri la stanno per aggredire. Tutto nel dipinto è surreale, in alto al quadro è presente un elefante che porta un obelisco, una tigre fuoriesce da un pesce che a sua volta esce fuori dal un melograno. Il dipinto suggerisce che l’evento sia frutto di un sogno e si presta a molte interpretazioni.
- Galatea delle Sfere, 1952, olio su tela, 65 X 54 cm. Dalí Theatre and Museum, Figueres: l’opera illustra visivamente la trasformazione della struttura molecolare del DNA, e rappresenta l’interesse di Dalì per la scienza e per la teoria dell’atomo e della disgregazione materica.
Dalì opere surrealiste
Il Surrealismo, di cui Dalí ha fatto parte per un periodo, è un movimento artistico nato negli anni Venti che mette in luce, un nuovo modo di vedere la realtà, enfatizzando il surreale e il sogno. Ai surrealisti piace definire lo stile come un “automatismo psichico”, in cui l’inconscio domina l’opera d’arte senza lasciarsi influenzare da luoghi comuni o da freni inibitori. Le tematiche più legate al gruppo sono l’amore, il sogno e la follia e la liberazione dell’individuo. Tra i più importanti surrealisti nelle arti visive troviamo Yves Tanguy, René Magritte, Max Ernst, Hans Arp e Man Ray. Dalì opere surrealiste:
- L’enigma di Hitler, 1939, olio su tela, 95 X 141 cm. Madrid, Museo Reina Sofía: La cornetta del telefono con il ricevitore spezzato e il filo interrotto sono legati ai tentativi di pace che culminarono con l’incontro di Monaco, avvenuto nel settembre 1938. L’ombrello che pende dal ramo allude al primo ministro inglese Chamberlain, uno dei protagonisti della conferenza di settembre e autore di un fiacco tentativo di riportare il cancelliere tedesco alla ragione. I pipistrelli presenti nella composizione potrebbero alludere alle tenebre, sia quelle in cui amano vivere questi piccoli mammiferi sia quelle funeste che stavano avvolgendo allora l’Italia.
- Divano – labbra di Mae West, 1937-1938, lana, legno, metallo. Londra, Victoria and Albert Museum: Dalì rimase affascinato dall’attrice statunitense Mae West, conosciuta per le sue abbondanti curve sinuose, le sue labbra formose, dal colore rosso rubino, ed i suoi comportamenti esuberanti e carichi di freddure ed allusioni sono rappresentanti in questo divano, che è un oggetto simbolo
- Tentazioni di sant’Antonio, 1946; olio su tela, 90 X 120 cm. Bruxelles, Musées Royaux des Beaux-Arts: Nel quadro appare Sant’Antonio con in mano un crocefisso, che sta alzando verso un cavallo bianco imbizzarrito. Dietro il cavallo troviamo 4 elefanti dalle zampe sottilissime. Il cavallo simboleggia la pazzia che domina i lussuriosi ma anche la violenza che si scatena dal potere. Mentre i quattro elefanti trasportano sui loro dorsi oggetti e immagini simboliche.
- Cigni che riflettono elefanti,1937; olio su tela, 51 X 77 cm. Collezione privata: Il paesaggio surrealista dipinto ritrae uno specchio d’acqua sul quale nuotano tre grandi cigni. Dal loro riflesso si formano le figure di tre elefanti in posizione frontale.
Dalì opere, dal sogno all’orologio
Il surrealismo è una corrente artistica profondamente legata al mondo onirico. Dalì tratteggia scenari spazzati dal vento e fondali desertici dove colloca accostamenti illogici, creature anamorfiche che incarnano paure, pulsioni, ossessioni. Ecco le opere di Dalì dal sogno all’orologio.
- La disintegrazione della persistenza, 1952 – 1954, olio su tela, 25,4 X 33 cm. St. Petersburg, Florida, The Dalí Museum: è un paesaggio surrealista che mostra una realtà fantastica nella quale elementi terrestri e marini si integrano in una scena simbolica.
- La persistenza della memoria, 1931, olio su tela, 24 x 33 cm. New York, Museum of Modern Art (MoMa): All’interno di un paesaggio fantastico sono disposti alcuni oggetti irreali. Dominano la scena alcuni orologi dalla consistenza deformata, sono i famosi orologi molli. Pur segnando ancora il tempo (ognuno di essi segna un ora diversa) sembrano aver perso la loro solidità. Gli orologi molli rappresentino la relatività della percezione temporale, ognuno di noi, infatti, ha una propria sensazione temporale rispetto alle medesime situazioni.
- Orologio molle al momento della prima esplosione, 1954, olio su tela 20.5 × 25.7 cm. Collezione privata: Dalì in quest’opera riesce a comunicarci l’energia, la forza, con cui lo stesso orologio sta per esplodere.
- Il grande masturbatore, 1929, olio su tela 110 X 150 cm. Madrid, Museo Reina Sofía: si tratta di un dipinto dalle molteplici implicazioni sessuali, palesate da un tracciato di simboli fallici piuttosto espliciti: il pistillo della calla, teso e svettante, ma anche la lingua arrossata del leone africano (emblema dell’energia e del desiderio prorompente), che mira verso l’alto come ad alludere ad un’erezione.
Dalì opere su elefanti e farfalle
Gli elefanti sono un simbolo ricorrente nella pittura di Salvador Dalì. Questi animali compaiono nel dipinto accanto ad altri elementi simbolici surrealisti quali il paesaggio desertico. Sono poi presenti le piccole figure umane che proiettano lunghe ombre sul terreno, un cielo dal colore acceso e la struttura architettonica che ricorda la classicità. Dalì opere su elefanti e farfalle
- Gli elefanti (Los Elafantes), 1948, collezione privata: All’interno di un paesaggio desertico due elefanti dalle zampe lunghissime e sottili avanzano dai lati dei dipinto verso il centro. Gli animali sono bardati con teli e finiture e sul loro dorso ondeggiano alti obelisch.
- Paesaggio con Farfalle, 1956 : Protagoniste dell’opera sono due farfalle che si pongono in contrasto con lo sfondo deserto e privo di vita in cui il tempo sembra essersi fermato. Le farfalle assumono per l’artista un significato che allude al desiderio carnale, alla seduzione; ma assumono anche un significato di metamorfosi.