Tre parole chiave definiscono la nuova collezione Crida non a caso dedicata alla Lombardia. Il viaggio attraverso l’Italia del nostro brand, che punta su qualità e made in Italy, continua nella regione che rappresenta in questo momento il motore trainante del nostro paese verso una ripresa economica e una normalità a cui tutti aspiriamo. Crida è nata due anni fa a Bergamo e intorno a questo territorio, ricco di industrie manifatturiere, continua a lavorare, ad avere i suoi punti di riferimento e a produrre gli abiti.
Grandezza – Abiti ma non solo in questa collezione, più ampia e matura delle precedenti, hanno voluto mantenere i capisaldi, chemisier in seta e abiti versatili per il giorno e la sera, ma sono stati arricchiti di giacche in tweed maschili e gonne di diverse lunghezze in lana, seta e velluto. L’eleganza lombarda minimalista e superchic si evidenzia nel modello Como, wrap dress in seta dalle proporzioni perfette, e dalle tonalità inaspettate, spalle importanti e piccolo drappeggio in vita, o nel Montisola che riflette, nel verde acqua e nel blu, i colori delle acque del lago d’Iseo, a due passi da Bergamo, un luogo tutto da scoprire.
Innovazione – Hanno lavorato sui dettagli per rendere ogni abito ancora più speciale arricchendolo con lunghi nastri a contrasto nelle cortissime gonne a portafoglio, o aggiungendo linee geometriche di piping come nel modello Laglio, in seta bianca bordata di nero o in color cioccolato bordato di verde. Dietro ogni capo c’è una ricerca di materiali italiani, sostenibili e pregiati. La lana leggerissima in un tessuto eccezionale naturalmente stretch rende perfetto per il giorno e la sera il modello Salo’, midi dress con cintura in vita facile e grintoso e, per restare sulle sponde de lago di Garda, c’è il modello Desenzano, caratterizzato dall’assenza del punto vita e dalle maniche ampie chiuse da un fiocco.
La milanese in inverno ama i colori scuri e in una collezione decisamente colorata come questa, per la prima volta spiccano anche due abiti neri, il San Babila dalla linea sinuosa con una profonda scollatura e il Mantova caratterizzato da una fila di bottoni laterali che si aprono in uno spacco. Lunghezze diverse, corte sopra il ginocchio e midi si alternano nel modello Pavia, città universitaria e giovane, alla quale è dedicato l’abito dai colori più accesi: una seta stampata pied de poule nei toni a contrasto, giallo e grigio e turchese e bruciato. Questi sono i colori della collezione, insieme all’orchidea del modello Bellagio, un trionfo di seta fucsia su uno scollo a V raffinatissimo e chiuso da una fusciacca in vita, ma non mancano il viola e il rosa acceso dell’abito Vanessa, una tunica cortissima con amplissime maniche a farfalla, e il blu elettrico del Firenze long.
Artigianalità – Tornano le cinture rigorosamente made in Bergamo, a catena e con piccolissime borchie, i cappellini di cachemire Gromo si arricchiscono di nuove tonalità coordinate al colore di gonne dritte a matita e piccoli crop top. Inoltre, guanti prodotti da artigiani bergamaschi con pellami meravigliosi e colori vitaminici: un accessorio da usare sempre a contrasto.
C’è anche un omaggio all’artigianalità più antica come il pizzo di Cantù, fatto al tombolo, maneggiato ormai da poche persone che tramandano questa maestria. Le sete sono bordate di pizzo leggerissimo écru per realizzare dei reggiseni coloratissimi e preziosi, da usare sotto le camicie e le giacche. Da una parte la tradizione dall’altra la modernità industriale lombarda: lo shooting della collezione è stato fatto all’interno di una fabbrica, la Persico di Nembro, una eccellenza mondiale nella progettazione e produzione di stampi e impianti per auto e barche. Un segno di slancio, ottimismo e sguardo sul domani. Crida vuole dire moda italiana che racchiuda in sé il passato il presente e il futuro.