Il Museo del Patrimonio Industriale ospita a Bologna A ciascuno il suo giorno, personale dell’artista Marco Angelini. Un progetto ispirato alla storia di un’eccellenza industriale italiana del secolo scorso, l’azienda Longo S.p.A. Una delle maggiori realtà produttive d’Europa nel settore di inchiostri, articoli per l’ufficio e per le belle arti.
Lo scorrere del tempo e il cambiamento della società italiana nelle tele di Marco Angelini
14 tele di diversi formati, nelle quali Marco Angelini ripercorre idealmente la vicenda e la filosofia dell’azienda Longo. Prodotti originali, dagli anni ’30 ai ’50, e foto tratte dai cataloghi di vendita dell’epoca; il tutto inserito sulla superficie pittorica. Una serie di opere insolite ed originali, che mescolano ricordi e contemporaneità. Una dialettica studiata tra i vari oggetti, quasi tutti perfettamente riconoscibili, e la forma astratta.
Gomme da cancellare, pastelli a cera, cuscinetti di inchiostro per timbri, righelli e squadre, carta-carbone, diventano protagonisti di opere che si fanno portatrici di un messaggio più universale: lo scorrere inesorabile del tempo e del cambiamento degli usi e dei costumi della nostra società nell’ultimo secolo di storia, dovuto in gran parte alla rapida e prevaricante evoluzione della tecnologia. Le tele diventano così la vetrina di una serie di reliquie laiche, che celebrano la quotidianità del nostro recente passato.
L’arte di Marco Angelini si alimenta di oggetti: oggetti di uso comune che hanno assolto da tempo la loro funzione originaria, e che l’artista recupera sia per la loro valenza estetica, sia per il carico di significato ad essi intrinseco, non sempre immediatamente intuibile al primo sguardo.
Così l’artista dona ad essi una nuova vita e una rinnovata dignità. Angelini infatti, sociologo di formazione, studia e sceglie gli oggetti anche per il peculiare rapporto che essi hanno con il Tempo, inteso come “un costante divenire, – spiega l’artista – una trasformazione incessante da ciò che era a ciò che sarà, passando per l’attuale, il presente”. In questa ricerca, di matrice esperienziale, è evidente il ruolo primario giocato dalla memoria, che è capace di catturare e tramandare le “tracce di passato” affinché divengano testimonianza tangibile di ciò che è stato, anche a beneficio delle generazioni future.