Lo Chalet denominato Abri des skieurs, sorge sui terreni antistanti gli impianti di risalita di Cervinia, Originariamente denominata villa “La Casetta”, è stata demolita e ricostruita. Sin da subito, è emersa la chiara intenzione di voler demolire e ricostruire l’edificio, cercando di elevarne le qualità estetiche e andando a generare una nuova architettura di carattere adatta alla posizione di rilievo che occupa rispetto alla funivia per Plan Maison ma soprattutto un’architettura energeticamente efficiente tale da rientrare in classe A.
Leitmotiv del progetto è stata, senza dubbio, una continua ricerca di articolazione spaziale, tentando prospetticamente di allargare il più possibile l’edificio, riarmonizzando le proporzioni di un fabbricato che altrimenti sarebbe parso alto e stretto date le sue caratteristiche intrinseche.
Al piano Interrato sono riservate esclusivamente funzioni passeggere ovvero l’autorimessa, che attraverso un disimpegno porta allo spogliatoio del personale, al relativo servizio e alla stireria con annessa cabina panni puliti/stirati, la lavanderia, una dispensa vivande con posteriore cella frigo, un’importante cantina dei vini, un laboratorio/deposito legna, un servizio supplementare, lo spogliatoio per-post sci con accesso direttamente ski-in/ski-out e la centrale termica con ingresso indipendente.
Salendo, si va a definire il secondo volume della residenza, costituente la zona notte, sviluppata su due piani e circondata su ogni lato da una balconata in legno grezzo che contribuisce ad allargarne la silhouette, scandita verticalmente da pilastrini binati che ne definiscono il ritmo di facciata.
Al primo piano prendono quindi forma le camere dei bambini, comprendenti una camera singola con il proprio bagno e due camere singole con il bagno al piano. Inoltre, è previsto un piccolo soppalco destinato ad angolo TV, con un unico divano/materasso che sfrutta il sottotetto rimanente della zona giorno, chiuso da un vetro a tutta altezza per non disturbare acusticamente le funzioni del piano sottostante e utile a rendere compatto il volume che all’interno dell’edificio qui aggetta sul soggiorno.
Continuando, il secondo piano della residenza, nonché ultimo, ospita ovviamente la stanza padronale: attraverso un ampio disimpegno con una libreria e una chaise long dietro una vetrata che affaccia sulla valle, si è creato un luminoso angolo lettura che precede la camera vera e propria, quest’ultima arricchita da un angolo salottino e dalla relativa cabina armadio che funge inoltre da antibagno per il bagno signorile contiguo ad esso.
gioiello di legno che celi a prima vista i mobili fissi, come armadi, librerie, credenze, e da cui sembrino emergere per contrasto gli arredi seppur moderni di taglio montano come tavoli, sedie, divani, scrivanie, comodini, letti.
Per quel che riguarda le prestazioni energetiche, altro obiettivo è stato quello di ottenere un edificio in classe A o B+ e quindi lavorare con materiali e pacchetti tecnologici ad efficienza energetica e l’utilizzo di energie rinnovabili: si è pensato a questo proposito di integrare al solare termico in copertura, il geotermico e un impianto di ventilazione con recupero di calore alimentato con motore ad alta efficienza grazie a cui l’aria calda in uscita (dalla cucina, dal bagno e dal WC) viene convogliata verso uno scambiatore a flusso, dove l’aria fredda in ingresso riceverà dall’80% sino al 90% del calore e l’aria di alimentazione verrà poi riconvogliata verso la casa (soggiorno e camere da letto), con lo scopo di ottenere una casa passiva.