Sono sei gli artisti coinvolti nella mostra “Res naturales”, la prima interamente dedicata al tema della natura dalla Accesso Galleria di Pietrasanta, da sempre focalizzata sulla figura umana. Dal 25 giugno al 6 agosto 2023, Susanna Bauer, Angela D’Ospina, Marina Kiselyova, Amber Sena, Sian Smith e Michael Weiss, espongono un corpus di circa quaranta opere che, attraverso l’utilizzo di media molto diversi tra loro, come foglie secche con interventi all’uncinetto, scorci di foreste dipinte su chiffon, paesaggi astratti a olio, rappresentazioni minuziose di cortecce di alberi e fiori, raffigurazioni di oggetti organici, affrontano il tema del legame visivo con il mondo naturale. Dalla fragilità dell’ambiente all’interferenza umana, dalla percezione all’attitudine che abbiamo verso la natura, dall’incitamento a connetterci con la quiete fino all’approccio più scientifico che interpreta i motivi naturali come una reiterazione della sequenza di Fibonacci, ogni artista ha espresso la propria connessione con l’universo che ci circonda.
L’artista tedesca Susanna Bauer ha fatto delle foglie secche unite alla tecnica dell’uncinettoimparata da bambina, uno degli elementi fondamentali della sua arte. Le foglie vengono raccolte e pulite, spesso pressate e seccate, per poi essere lavorate con l’uncinetto, ricevendo così una nuova vita e una nuova storia. Tra i temi della sua ricerca, la valorizzazione del tempo e la preziosità degli oggetti: la fragilità del materiale naturale in contrapposizione con le forme che ne risultano, una meditazione sulla bellezza e sulla complessità che troviamo in natura.
Vive circondata dalla natura la pittrice di paesaggi Angela D’Ospina. Traendo ispirazione dall’ambiente esterno, i suoi paesaggi derivano da immagini estratte dalla sua memoria come un “database” di esperienze personali. Tra pittura a olio su tela, carta o legno, applicando e rimuovendo strati di vernice, l’artista crea i livelli di profondità di dipinti ricchi di atmosfera, densi e spesso evocativi. I suoi lavori sono una spinta alla riflessione e al portare in primo piano tutto ciò che la natura vorrebbe che ascoltassimo e vedessimo.
Approccio quasi scientifico, invece, quello di Marina Kiselyova, artista ucraina di Odessa, che durante la sua infanzia sviluppa un grande interesse per l’arte e la natura appassionandosi poi all’arte botanica. I suoi dipinti raffigurano tipicamente tulipani, di frequente presenti nella storia dell’arte botanica. Nei suoi disegni monocromatici, con inchiostro o grafite su carta, si vedono foglie secche o in decomposizione, di ortensie o piante strutturalmente complesse come i cardi. Kiselyova considera la propria arte un’estensione della sua formazione matematicaintravedendo nei minuziosi dettagli di piante e fiori, la replica in natura della successione aurea, o sequenza di Fibonacci.
Dettagliati e precisi i dipinti e i disegni di Amber Sena, artista americana che ha fatto confluire nella sua arte la sua passione per il benessere degli animali. I suoi olii o acrilici su pannelli di legno hanno come soggetti prediletti gli animali. In particolare, a quelli a rischio di estinzione sono dedicati i due più grandi dipinti in mostra (già esposti nella mostra “Personal Structures – Crossing Borders” alla 56esima Biennale di Venezia) che affrontano l’emergenza rappresentata dalla caccia ai trofei per le corna di rinoceronte.
Sian Smith, nata a Glasgow, si concentra invece sull’effetto della luce sugli oggetti. Nel 2017 inizia a lavorare su chiffon che preferisce alla tela per la sua fluidità e il suo soggetto è essenzialmente la luce naturale: dipingendo solo la luce presente nell’immagine e lasciando vuoti gli spazi occupati dagli oggetti fisici (ad esempio gli alberi di una foresta) i soggetti sembrano essere all’interno del tessuto stesso, invece che applicati a esso. Un invito a un ritorno alla natura attraverso spazi di pace e contemplazione.
Ispirati dall’età dell’oro, dalle esplorazioni e dai paesaggisti americani, sono invece i lavori dell’olandese Michael Weiss. La sua arte è come una wunderkammern dove tutti gli elementi si combinano tra loro. Le opere in mostra fanno parte della sua “Frankenstein Butterflies”: una serie in acrilico su pannello che si concentra sul fenomeno naturale per il quale alcuni esemplari animali sviluppano tratti sia maschili che femminili. Nelle farfalle ciò si esprime con diversi colori e misure di ali e – partendo da questo fenomeno – l’artista spinge i suoi dipinti oltre le manifestazioni naturali, celebrando le varie identità che si riscontrano in natura provando a conciliare la tensione tra espressione artistica e oggettività scientifica. Accompagna l’esposizione, un catalogo con le immagini delle opere in mostra e apparati bio-bibliografici aggiornati.