Le Gallerie D’Italia ospitano a Torino la mostra Mimmo Jodice Senza tempo. L’esposizione a cura di Roberto Koch è il secondo capitolo del progetto “La Grande Fotografia Italiana”, avviato nel 2022 con la mostra di Lisetta Carmi; nato con l’intento di realizzare un omaggio ai grandi maestri della fotografia del nostro paese.
Come per l’appuntamento precedente, anche in questa occasione la mostra coinvolge anche un altro artista accanto all’autore: in questo caso Mario Martone, celebre regista e autore, ha diretto e realizzato un filmato documentario sulla vita di Mimmo Jodice, suo amico e concittadino, che viene mostrato nelle sale espositive per la prima volta.
Mimmo Jodice Senza tempo. 80 fotografie realizzate dal 1964 al 2011
Nato a Napoli nel 1934, Jodice si avvicina alla fotografia attratto dalla sua capacità di creare visioni. È un processo raffinato e intimo, che si nutre delle sue memorie personali, di un’esistenza vissuta in una città come Napoli, sfolgorante e segreta, fatta di luoghi e memorie da svelare e comprendere. In sintesi, alla capacità unica di Mimmo Jodice di mostrarci la realtà vista attraverso il filtro di un tempo diverso e sospeso, è dedicata la mostra.
La mostra, aperta al pubblico dal 29 giugno 2023 al 7 gennaio 2024, offre una significativa sintesi della produzione di Jodice. Le opere ripercorrono i principali temi ispiratori della sua arte in altrettante sezioni della mostra, Anamnesi, Linguaggi, Vedute di Napoli, Città, Natura, Mari. 80 fotografie realizzate dal 1964 al 2011, tra cui alcune delle opere iconiche che hanno definitivamente attestato la grandezza del maestro napoletano.
Dalle foto che immortalano statue e mosaici, vestigia delle antiche civiltà del Mediterraneo, a un interesse di tipo sperimentale e concettuale per il linguaggio fotografico; dalle vedute urbane di Napoli e di altre metropoli contemporanee, cariche di assenza e silenzio, nelle quali – come scrive l’autore – “la realtà e la mia visione interiore coincidono”, alle trasfigurazioni del paesaggio naturale fino alla struggente malinconia dei suoi mari. La sezione Natura, con opere esposte per la prima volta, aggiunge un nuovo e ulteriore capitolo alla sua ricerca.