Carlo Orsi presenta “Hub of the World: Art in 18th Century Rome”, una mostra organizzata in collaborazione con la galleria newyorchese Nicholas Hall e con il patrocinio del Comune di Roma. Allestita nello spazio della galleria sulla East 76th Street a New York, la mostra celebra l’eredità dello studioso e conoscitore americano Anthony M. Clark (1923-1976), di cui ricorre il centenario nel 2023. Clark era considerato uno dei massimi professionisti museali della sua generazione. Il suo gusto per l’arte prodotta nella Roma del XVIII secolo, e in particolare per l’artista Pompeo Batoni, ebbe un profondo impatto sul collezionismo americano degli anni Cinquanta e Sessanta. La mostra riunirà, nella galleria Nicholas Hall, più di 50 opere di artisti che vissero o viaggiarono a Roma nel XVIII secolo, oltre a una selezione di taccuini personali dello studioso e a un ritratto fotografico prestati dalla National Gallery of Art Library, Washington D.C.
Hub of the World mette in luce la ricchezza della cultura della Roma del Settecento, con la sua straordinaria miscela di mecenatismo – di papi e cardinali, aristocratici romani e stranieri in visita – che attirava artisti del calibro di Goethe, da cui abbiamo preso in prestito il titolo della mostra. Una selezione diversificata di dipinti, disegni, sculture e arti decorative offrirà un’opportunità unica di sperimentare il fascino cosmopolita della Roma del XVIII secolo, al tempo stesso innovativa e profondamente legata alle sue radici classiche. Tra le opere in mostra ci saranno il Raccolto della canapa a Caserta eseguito da Jackob Philipp Hackert per il re di Napoli; un ritratto del cardinale Carlo Rezzonico di Anton Raphael Mengs; un dipinto di Villa Albani di Vanvitelli che, insieme a Piranesi, ha prodotto alcune delle immagini più memorabili della Roma del XVIII secolo; una scena di porto dipinta su rame da Claude Joseph Vernet; una caricatura di Joshua Reynolds R.A.; una Vestale di Jacques-Louis David dipinta a Roma; il ritratto di Anton von Maron di due gentiluomini inglesi davanti all’Arco di Costantino; il “Rockingham Silenus”, una scultura del I secolo rielaborata dal celebre scultore romano Bartolomeo Cavaceppi; un set di candelabri a forma di Antonius-Osirus di Luigi Valadier e una consolle disegnata da Piranesi e realizzata per la Sala Egizia di Palazzo Borghese. La mostra rende omaggio a Clark come esperto di Pompeo Batoni, autore del dipinto San Luigi Gonzaga e del suo disegno preparatorio in gesso rosso, oltre che di numerose altre opere. Un tempo appartenente a Clark, sarà incluso anche un ritratto dell’artista Paolo de Matteis dipinto da Pier Leone Ghezzi.
Durante il suo mandato al Minneapolis Museum of Art e al Metropolitan Museum of Art, Clark ha effettuato una serie di significative acquisizioni per le istituzioni e ha organizzato mostre importanti con temi allora non convenzionali dall’Impressionismo all’Art Déco fino all’Età della Rivoluzione. “The Hub of the World” esaminerà il ruolo svolto da Clark nello ristabilire un contesto storico per l’arte, mostrando sculture e arti decorative accanto a dipinti e disegni in un’epoca in cui era consuetudine mantenere la gerarchia delle arti tenendole separate.
In concomitanza della mostra, le gallerie Nicholas Hall e Carlo Orsi pubblicheranno congiuntamente un catalogo riccamente illustrato, che includerà saggi originali di Edgar Peters Bowron, Alvar González-Palacios, Missy Lemke e J. Patrice Marandel.
Una sessione di studio si terrà venerdì 6 ottobre 2023 presso la galleria Nicholas Hall. Incentrata sull’archivio Anthony M. Clark e sulla sua eredità, la sessione sarà condotta da Missy Lemke, specialista dell’immagine per l’arte italiana presso la National Gallery of Art Library di Washington D.C., e da Edgar Peters Bowron, storico dell’arte e direttore emerito del North Carolina Museum of Art e degli Harvard Art Museums.