Orbis in Machina Central Monotourbillon di Roger Dubuis

Nel rigoglioso panorama degli iconici tourbillon che appartengono al patrimonio storico di Roger Dubuis, trova spazio un nuovo straordinario segnatempo: l’innovativo Orbis in Machina Central Monotourbillon. 

Questo ipnotico Central Monotourbillon esprime perfettamente il concetto di dualità caro a Roger Dubuis e la sua capacità di percorrere la storia dell’orologeria, trovando l’equilibrio perfetto fra passato e futuro. 

Facendo seguito al precedente Orbis in Machina lanciato nel 2024, questa edizione, decorata con rubini e diamanti, e svelata al Salone Watches and Wonders 2024 di Shangai, è destinata a distinguersi tra i modelli dell’esuberante collezione di tourbillon della Maison.

Orbis in Machina Central Monotourbillon di Roger Dubuis

Considerando questa versione di Orbis in Machina come un design a sé rispetto al modello originario, l’uso di diamanti e rubini conferisce a questo orologio una forza distintiva, eleganza e una notevole raffinatezza. 

In linea con l’ottima reputazione del Central Monotourbillon, la Maison ha scelto di decorare il segnatempo con 132 pietre taglio baguette, non solo come dichiarazione di stile ma anche per trasmettere un’affermazione di successo e una determinazione di alto livello. 

La decorazione è composta da 12 rubini e 48 diamanti posizionati sul quadrante e 72 diamanti sulla lunetta. Ne risulta un bellissimo contrasto di colori che contribuisce a intensificare la calda luce radiata dalla cassa da 45 mm in oro rosa 18 carati abbinata al cinturino in pelle di vitello rossa con Sistema di Sgancio Rapido (Quick Release System). 

Orbis in Machina Central Monotourbillon di Roger Dubuis

Naturalmente, la parte frontale di Orbis in Machina è solo la metà della storia. In un armonioso contrasto con il quadrante moderno, il retro della cassa trasparente in vetro zaffiro è come una finestra sulle tradizioni e sull’eccellenza dell’alta orologeria ginevrina. 

Qui la dualità che caratterizza Roger Dubuis è particolarmente evidente. Il retro della cassa è un omaggio all’alta orologeria classica, rappresentata da un savoir-faire di prim’ordine. Forse l’aspetto più rilevante è il meccanismo di selezione ispirato agli antichi componenti “ébauche” dell’alta orologeria risalenti all’inizio del XX secolo. Questo ha permesso agli orologiai di posizionare il sistema di carica e di regolazione nella parte inferiore del movimento, creando maggiore spazio per la lancetta delle ore nella parte superiore. 

La maestria e le finiture realizzate a mano hanno un’aria vagamente barocca, con particolari elaborati, raffinati ed esclusivi. Tra i dettagli da ammirare vi sono i ponti tagliati e le linee arrotondate, elementi radicati nell’alta orologeria ginevrina classica. 

Orbis in Machina Central Monotourbillon di Roger Dubuis

Il riconoscimento di questo approccio dinamico è il Poinçon de Genève, una delle certificazioni più esigenti ed esclusive dell’alta orologeria che, oltre a verificare la provenienza e garantire l’affidabilità dei materiali impiegati, richiede che tutte le superfici visibili del movimento siano rifinite a mano. Pertanto, i 283 componenti del calibro RD115 sono rifiniti impiegando diciannove tecniche diverse, tra cui l’elegante perlage, il Côte de Genève e la finitura guilloché. 

Limitato a soli 8 esemplaril’Orbis in Machina Central Monotourbillon incarna esattamente l’essenza di Roger Dubuis oggi: una Maison che attinge al know-how tradizionale con una creatività moderna per superare ogni limite. 

Gabriella Frigerio
Gabriella Frigerio
Gabriella Frigerio nasce e vive a Milano. Fin da giovane ha coltivato una grande passione per la comunicazione. Nel corso di diversi anni di lavoro presso il Centro Documentazione della Casa Editrice Rizzoli-RCS, inizia a collaborare con diverse testate giornalistiche come Oggi, Europeo, Annabella, Brava, ecc. occupandosi di argomenti legati al lifestyle come benessere, moda e costume. Ciò le consente di accrescere e affinare il suo stile giornalistico. Iscritta all’ODG di Milano, il suo interesse per l’arte di vivere la porta a diventare direttore di un periodico del settore “Viaggi IN Benessere” mediante il quale cerca di trasmettere questa filosofia attraverso i suoi articoli su carta stampata e web. Attualmente collabora con Lifestar.it